Dopo quasi vent'anni Golden State torna a vincere a San Antonio facendo cadere l'imbattibilità dell'AT&T Center ed eguagliando il
La notte in cui si fa la storia. E non solo perché Golden State centra la vittoria numero 72, eguagliando il record di Chicago stagione 1995-96 e battendo il numero di successi esterni di quei Bulls (34 contro 33): il quintetto californiano vince infatti a San Antonio, cosa che non accadeva dal 14 febbraio 1997, facendo crollare anche l’ imbattibilità interna degli Spurs che quest’anno non avevano ma i perso in casa. All’AT&T Center, Steph Curry sale in cattedra nel secondo tempo, mettendo a referto 26 dei suoi 37 punti complessivi , e trascinando i Warriors al 92-86 sulla sirena. Inutili, nel quintetto di Popovich, i 24 punti di LaMarcus Aldridge e i 20, ma con 7/22 dal campo, di Kawhi Leonard.
Successo fondamentale per i Pacers che dilagano con i Nets tra le mura amiche del Bankers Life Fieldhouse e conquistano l’accesso ai playoff estromettendo Chicago: a Indianapolis, dopo un primo tempo chiuse a + 38, finisce 129-105 con 28 punti dalla panchina di Turner. Duello a distanza per assicurarsi la post season tra Dallas, Houston e Utah: se i Mavericks (41-39), ai quali basterà vincere una delle ultime due partite per centrare i playoff, possono permettersi di perdere 98-91 a Los Angeles contro i Clippers, Rockets (39-41) e Jazz (40-40) non possono più sbagliare. E infatti non sbagliano, con Harden che ne fa 40 nel 130-110 ai Lakers e il quintetto dell’Ohio tutto in doppia cifra nel 100-84 a Denver.
Notte da urlo, infine, per Middleton, che mette a segno 36 punti nella vittoria dei suoi Bucks per 109-108 a casa Sixers. Bene Miami, 118-96 ai Magic, e Toronto, 93-89 al Madison Square Garden di New York, mentre a poco serve il successo di Washington, già estromessa dalla post season, con Charlotte (113-98 il finale).