La resa dei conti è ormai arrivata. Dopo altre 11 ore di trattative, Nba, proprietari e Associazione Giocatori si sono lasciati con una proposta definitiva formulata dal commissioner David Stern per arrivare ad un accordo sul nuovo contratto collettivo, sollevare il lockout e quindi cominciare finalmente a giocare. Si parla di una divisione attorno al 50-50 per quanto riguarda gli introiti, ma l'Nba avrebbe fatto alcune concessioni all'interno del sistema salariale per le squadre che già sono oltre il salary cap. Ora la palla passa al sindacato, che tra lunedì e martedì prossimo farà una riunione con i rappresentanti di ciascuna delle 30 squadre per decidere se accettare o meno l'ultimatum di Stern: in caso di risposta positiva, è già pronta una regular season da 72 partite (invece che 82) che prenderà il via il 15 dicembre.
In caso di risposta negativa, la stagione rischia di saltare del tutto, anche perchè la Nba tornerà alla proposta originale di 53-47 sulla divisione dei guadagni e un sistema salariale rigido che non permette eccezioni. Sempre d'attualità anche la posizione dei giocatori cosiddetti "ribelli", capitanati Paul Pierce, che potrebbero andare avanti sulla strada della "decertificazione", ovvero la richiesta di scioglimento del sindacato.
"La mia speranza è che gli eventi della prossima settimana ci porteranno a un calendario da 72 partite a partire dal 15 dicembre. Questo è il miglior tentativo fatto dalla commissione in queste trattative per cercare di rispondere alle preoccupazioni che i giocatori hanno espresso in uscita del loro incontro. Ora aspettiamo una risposta da parte del sindacato. Noi abbiamo fatto del nostro meglio", ha dichiarato il commissioner Stern.
Poco soddisfatti i rappresentanti dei giocatori. "Non c'è stato un progresso sufficiente per chiudere un accordo. Questa è la parte deludente perchè vogliamo tornare in campo", ha detto Derek Fisher. "Non è la più grande proposta del mondo, ma ho l’obbligo almeno di presentarla ai nostri soci ed è quello che andremo a fare nei prossimi giorni, prima dell’incontro della prossima settimana", ha invece affermato il direttore esecutivo dell'Associazione Giocatori Billy Hunter.