A New York, Vianello fermato per ferita contro Rice al settimo round, avanti ai punti.

Pubblicato il 18 gennaio 2023 alle 09:01
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

 

A New York, Vianello fermato per ferita contro Rice al settimo round, avanti ai punti.  Haney-Lomachenko a maggio.

di Giuliano Orlando

Non è stata una serata fortunata sul ring del Turning Stone & Casino di Verona nel distretto di New York, nella riunione firmata dalla Top Rank di Bob Arum per i due massimi imbattuti in cartellone: lo statunitense Stephan Shaw (18-1), 30 anni e l’italiano Guido Vianello (10-1-1), 28 anni. Il primo ha ceduto ai punti nei confronti di Efe Ajagba (17-1), gigante nigeriano di 28 anni, alto 1,98, residente a Stafford nel Texas, una sola sconfitta in carriera contro il cubano Frank Sanchez (21) passato pro nel 2015, dopo una carriera di ottimo livello come dilettante, culminata con la qualificazione ai Giochi di Rio 2016, vincendo il torneo tenutosi a Brazzaville in Congo. Il match, molto atteso, si è dipanato senza emozioni, con i due giganti di colore più attenti ad evitare i colpi del rivale, al punto che l’arbitro li ha richiamati per scarsa combattività. Al richiamo ha risposto meglio Ajagba, che ha sfruttato meglio l’allungo, anticipando un rivale troppo attendista che raramente ha affondato i pugni, smentendo un record di 18 vittorie, 13 delle quali per KO. Ricordiamo che Shaw, nato a Saint Louis nel Missouri, guidato dal manager David McWater, da dilettante non emerse oltre l’ambito del proprio stato, passando professionista nel 2013 a vent’anni. Finora la Top Rank lo aveva guidato con molta prudenza, facendogli affrontare collaudatori di non eccelsa qualità. Il nigeriano rappresentava il primo test di valore. In precedenza la Bob Arum aveva messo in programma la sfida tra Shaw e il nostro Vianello, saltato per essere venuto il colombiano Oscar Rivas (28-1) infortunatosi in allenamento, scelto in precedenza, sostituito appunto col nigeriano Efe. Ricordiamo che l’africano ha un ottimo passato da dilettante, titolare ai Giochi a Rio 2016, in Brasile venne sconfitto nei quarti dal kazako Ivan Dicko. Da pro, il 21 dicembre 2019 contro il georgiano Iago Kiladze (27-6-1) prima di vincere per KO al quinto round, dovette subire a sua volta un KD alla terza ripresa. Contro Shaw pugile dal pugno pesante ha evitato lo scambio serrato e ha avuto ragione.                                                                                                                  

Sconfitto anche il gigante romano Vianello, ma in questo caso la causa è stata una ferita alla palpebra sinistra, inizialmente causata dal destro di Rice e successivamente peggiorata per una testata sia pure involontaria. Sconfitta beffa, visto che al momento dello stop sui tre cartellini Vianello era in netto vantaggio (59-55, 59-55, 58-56) a conferma che la tattica studiata dal suo maestro Simone D’Alessandri e messa in pratica dal pugile era quella giusta. Fino al momento dello stop, Vianello si era mostrato più rapido e preciso, mobile sulle gambe, evitando il contatto a corta distanza, anche se Rice a tentato in tutti i modi di portare alle corde l’italiano. Vianello è apparso in ottima condizione e senza la ferita avrebbe portato a casa un successo importante. Bob Arum ha dato atto all’italiano di aver disputato una bella prova e la sconfitta non influisce sul proseguo della carriera. Alla domanda se chiederanno la rivincita, il suo tecnico non ha dato risposta, limitandosi a confermare la delusione e la sfortuna di una sfida che Vianello stava vincendo: “Smentendo chi diceva che avevamo mandato Vianello al macello, stavamo procedendo verso un successo chiaro. Lo dimostra che allo stop il più stanco era Rice, che ha indovinato quel colpo, mentre in precedenza era sempre anticipato. Purtroppo l’arbitro ha ritenuto la testata che ha allargato la ferita involontaria, diversamente si sarebbe andati ai cartellini e Vianello avrebbe vinto. Io non sono abituato a contestare il giudizio dell’arbitro, ma dico solo che lo stop è stato determinato dal una testata e non dal pugno”.                                                                               

 Il resto della riunione ha offerto emozioni a iosa. Nei superpiuma, il portoricano Abraham Nova (22-1), reduce dalla sconfitta contro il cubano Rosbeisy Ramirez (11-1), con quale si era battuto alla pari prima di finire KO al quinto round, ha riscattato la sconfitta, imponendosi sul californiano di Glendale, Adam Lopez (16-4) a sua volta combattente di qualità. I due hanno disputato dieci round feroci, dove la maggiore potenza di Nova ha fatto la differenza, imponendo al rivale due KD (5° e 6°).  Lopez ha comunque trovato sempre la forza di riprendere la lotta.                                                                                                                                                      

Niente da fare per il superwelter argentino Damian Coria (10-5), 24 anni, che rimedia la seconda sconfitta negli USA, dopo quella contro Pete Dobson (16), 32 anni, pugile del Bronx lo scorso giugno. Stavolta a batterlo è stato Brian Norman jr. (22), ottimo dilettante, che per vincere ha dovuto superare momenti difficili, in particolare nella settima tornata, La replica non si faceva attendere. Norman restituiva pan per focaccia, con l’argentino ferito e contato, ma non domato. Alla fine li pubblico li accumunava in un lungo applauso.                           

Stessa atmosfera nella sfida tra il welter beniamino di casa Bryce Mills (11.1), 21 anni, pro dal 2020 e Margarito Hernandez () 30 anni di Washington, che ha risposto colpo su colpo per bona parte del match, cedendo alla distanza, sotto l’incalzare del giovane e dotato rivale.                                                                              

Haven Brady Jr (9), superpiuma di 21 anni, mantiene l’imbattibilità ai danni del colombiano Ruben Cervera (13.4), 24 anni, coraggioso ma inferiore sul piano tecnico, battuto largamente sulle 8 riprese.  

Sempre la Top Rank, ovvero Bob Arum, ha praticamente definito la prossima difesa di Devin Haney (29), 23 anni, il re dei leggeri, prima solo WBC (2019), nel 2022 ha unificato le altre tre sigle (WBA, WBO e IBF), andando a battere George Kambosos in Australia, con un largo successo ai punti su, supremazia confermata nella rivincita di ottobre. Il prossimo sfidante è l’ucraino Vasyl Lomachenko (17-2), una leggenda del boxing, fenomeno nei dilettanti con un record favoloso (396+1-), bicampione olimpico (Pechino 2008 e Londra 2012) con annessa Coppa Val Baker, altrettanto doppio oro mondiale. Professionista dal 2013, dove ha conquistati il titolo mondiale in tre categorie (piuma, super piuma e leggeri). Nell’ultimo incontro sostenuto, dopo un riposo di quasi un anno, ha difeso l’Internazionale WBO, leggeri contro il fino ad allora imbattuto Jamaine Ortiz (16-1-1), 26 anni. Il pugile di Wocester nel Massachusetts, radici messicane, dalla struttura da welter, è partito alla grande, con azioni rapide e precise, costringendo Lomachenko in difesa, cosa che l’ucraino ha fatto con grande intelligenza, limitando i danni. Questo fino al quinto round. Dal sesto ha cambiato marcia e per Ortiz le cose si sono fatte più difficili. Vasyl ha aumentato il ritmo dei pugni e Ortiz ha pagato lo sforzo dei round precedenti, rischiando addirittura di perdere prima del limite. Nei round conclusivi Lomachenko ha sciorinato il meglio del repertorio: combinazioni e spostamenti, riportandosi in netto vantaggio. Devin Haney (29), 23 anni era in prima fila ad osservarlo e ha confermato di essere pronto ad affrontarlo.  Bob Arum vorrebbe farlo a maggio. 

                                                                                             

 Per un campione inossidabile come Lomachenko che a 35 anni, tenta di scalzare il giovane Haney, un altro campione del recente passato, alla stessa età, ha annunciato l’abbandono. Mikey Garcia (40-2), titolare Wbo piuma 2013, superpiuma 2013 e 2014, leggeri WBC e IBF 2017 e 2018 e superleggeri (2018). Lascia dopo 15 stagioni intense.                                                                                                                                                      

Giuliano Orlando