Una nuova bufera minaccia l'Nfl, in particolare i New England Patriots. La squadra di Boston, che domenica ha conquistato l'ottavo pass per il Super Bowl vincendo il titolo Afc contro i Colts, è accusata di aver presentato all'arbitro della finale 11 palloni sgonfi su 12 con l'intento di favorire il suo quarterback Tom Brady. Analizzare il caso spetterà al commissioner Roger Goodell, ma il risultato della sfida (45-7) non è in discussione.
Regolamento vuole che ciascuna squadra fornisca all'arbitro 12 ovali, la cui regolarità viene controllata prima di riaffidarli a ciascun team. Se quindi i palloni fossero già stati presentati sgonfi al check, la responsabilità ricadrebbe sui direttori di gara, mentre se invece fossero stati "sabotati" a partita in corso scatterebbero le sanzioni nei confronti dei Patriots, ma niente che possa modificare l'esito finale della gara.
"A me piacciono i palloni soffici", aveva dichiarato nel 2011 Brady, che adesso si difende: "Ne ho sentite davvero tante, ma questa accusa è ridicola". Secondo l'accusa l'intento di New England, che con l'ottava presenza al Super Bowl eguaglia il record di Pittsburgh e Dallas, era favorire la presa sull'ovale del suo quarterback, che in caso di vittoria calerebbe il poker e raggiungerebbe leggende come Terry Bradshaw e Joe Montana.
E' record anche per il tecnico Bill Belichick, al sesto Super Bowl come solo il collega Don Shula. E' proprio lui però a gettare un'ombra sui Patriots: già nel 2007, infatti, fu condannato nell'ambito del caso spygate, per aver fatto riprendere da una telecamera i segnali difensivi della squadra avversaria, i New York Jets. Multa da 500mila dollari per lui e 250mila alla società: sarà servita a Belichick per imparare la lezione?