"Penso alle nuove generazioni. Ho sempre parlato del sogno che ho inseguito fin da piccolo, che non era quello di diventare campione olimpico, ma di stare insieme ai miei amici e socializzare. Sono stati aperti tanti luoghi chiusi, ma non le piscine. Appare un controsenso. Vorrei tralasciare l'aspetto agonistico perché questo argomento riguarda tutti i fruitori degli impianti. Lo sport insegna a vivere e trasmette tantissimo. A me dispiace per i giovani, molti dei quali mi scrivono, che sono fermi da un anno e mezzo, privati di un futuro e senza poter sognare". Il messaggio lanciato questa mattina dal campione olimpico e plurimondiale ed europeo Gregorio Paltrinieri - che ha partecipato in remoto, insieme a Manuel Bortuzzo che ha definito il nuoto "insegnamento di vita e disciplina", a “L’Aria che Tira” de La7 - è un appello sentito e condiviso, che segue l'ormai nota decisione del Governo di differire la riapertura degli impianti al primo luglio ritenuta iniqua e ingiusta dal movimento acquatico che si è unito nella campagna social #salviamolepiscine.Intanto a far sognare e a regalare emozioni a praticanti, appassionati e operatori delle piscine ci pensa sempre l’Italnuoto, anche nel quarto pomeriggio di semifinali e finali degli Europei di Budapest, in svolgimento alla Duna Arena. A cominciare dalla sua regina che scrive un'altra pagina di storia di un libro infinito che vorremmo non finisse mai. Federica Pellegrini sale per la quinta volta in carriera sul podio europeo, prendendosi l'argento in 1'56''29 (56''52) a due centesimi dalla ceca Barbara Seemanova d'oro in 1'56''27 (55'78). Una epopea iniziata con il quarto posto, a quindici anni, a Madrid 2004; poi gli ori a Budapest 2010, Debrecen 2012, Berlino 2014 e Londra 2016; nel mezzo la contestata squalifica per falsa partenza in batteria ad Eindhoven 2008 e l'anno sabbatico in occasione di Glasgow 2018 dove nuotò 100 stile libero (quinta) e staffette. Tante le avversarie battute, in molte già da tempo hanno appeso la cuffia al chiodo. "Sapevo che sarebbe stato un rischio partecipare alla gara individuale, ma dopo le buone sensazioni percepite in staffetta abbiamo deciso di provarci, anche perché era l'ultima occasione per provare tre turni di gara in due giorni prima delle Olimpiadi, in questo caso quattro con la staffetta. Onestamente ero un po' provata e infatti sono molto soddisfatta di come ho gestito la gara malgrado non fossi in forma come agli assoluti di Riccione - racconta la 32enne campionessa di Spinea, tesserata per il CC Aniene ed allenata al Centro Federale di Verona "Alberto Castagnetti" da Matteo Giunta che l'ha subito abbracciata complimentandosi in zona mista - La medaglia non era affatto scontata perché eravamo in quattro vicine. Sono contenta di come ho dosato la gara", che lascia fuori dal podio la campionessa in carica, nonché bronzo del 2016, la francese Charlotte Bonnet (1'56"55), preceduta dalla britannica Freya Anderson (1'56''42). Una carriera da leggenda, quella della Divina, nella quale ci sono 55 medaglie internazionali tra Giochi, mondiali ed europei, undici record del mondo, l'argento olimpico di Atene 2004 a 16 anni e 12 giorni, l'oro olimpico a Pechino nel 2008, le doppiette iridate 200-400 nel 2009 a Roma (con record mondiale ancora imbattuto di 1'52"98) e nel 2011 a Shanghai per otto podi iridati consecutivi nei 200, 1.3 milioni di follower su instagram in continua crescita, come la sua dimensione fuori dalla vasca. Che attenda.
RAZZO DI BRONZO. Esplode finalmente "Razzo", come lo chiamano affettuosamente gli amici. Alberto Razzetti, ottavo dopo il dorso, risale fino al secondo posto con una magnifica rana, e si prende il bronzo nei 200 misti, lasciando fuori dal podio niente di meno che l'ungherese Lazlo Cseh (bronzo olimpico a Londra 2012, settantuno medaglie tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei), quarto in 1'57''25. Il Il genovese (22 anni il 2 giugno) vira terzo dopo il 25"12 a delfino, poi il sali scendi dorso (30"63)-rana (32"99) e uno stile libero solido (28''51) per la chiusura da 1'57''25 inferiore solo al suo record italiano di 1'57''13 stabilito agli assoluti di Riccione nel mese di aprile. Sul podio insieme a lui ci sono lo spagnolo Hugo Gonzalez d'oro in 1'56''76 e lo svizzero Jeremy Desplanches d'argento in 1'57''25. "Sono veramente contentissimo, devo realizzare ancora bene cosa mi è successo - racconta Razzetti, tesserato per Fiamme Gialle e Genova Nuoto My Sport, trasferitosi da un anno a Livorno dove è allenato dal tecnico federale Stefano Franceschi - Sognavo questo podio. Devo lavorare per migliorare la frazione a dorso, lo so benissimo e ciò mi trasmette grandi stimoli". Per l'Italia si tratta della nona medaglia nella specialità (2-4-3); l'ultima fu l'argento di Alessio Boggiatto a Budapest nel 2006.MIXED MISTA DI BRONZO. Una magnifica staffetta 4x100 mista mixed sfiora il colpo grosso, conferma il bronzo di Glasgow 2018 e porta il record italiano sul 3'42''30. Margherita Panziera (59''59), Nicolò Martinenghi (58''05), Elena Di Liddo (57''54) e Alessandro Miressi (47''16) si mettono alle spalle la Russia, argento continentale in Scozia, quarta in 3'43''60 con l'apertura di Kliment Kolesnikov da 52''09. Si confermano campioni i britannici Kathleen Dawson, Adam Peaty (57''13), James Guy e Anna Hopkin con il record europeo di 3'38''82, che abbassa il 3'40''18 siglato dagli inglesi due anni fa in Scozia; argento per gli olandesi Kira Toussaint, Arno Kamminga, Nyls Korstanje e Femke Heemskerk (33enne grande amica-rivale di Pellegrini) in 3'41''28.Gli azzurri aggiornano l'albo dei record succedendo alla squadra formata da Simone Sabbioni (53"40), Fabio Scozzoli (59"70), Pellegrini (52"76) e la confermata Di Liddo che nuotarono il settimo tempo mondiale in 3'43''27 a Gwangju 2019. Raggiante Panziera (Fiamme Gialle/CC Aniene), allenata da Gianluca Belfiore e d'argento con la 4x200 stile libero mixed: "Sono sorpresa di aver fatto lo stesso tempo della semifinale, passando anche più veloce. Siamo contentissimi di questo record italiano e della medaglia". "Il podio non era scontato - continua Martinenghi, allenato da Marco Pedoja e tesserato per CC Aniene - Prima di entrare in camera di chiamata stavamo facendo tutti i calcoli per capire come poteva andare. I tempi sono molto buoni. A me dà molta fiducia in vista del 50 rana". "E' sempre bellissimo conquistare una medaglia - dice Di Liddo, tesserata per Carabinieri e CC Aniene e preparata da Raffaele Girardi - Questa è la stessa formazione di Glasgow, ad eccezione di Scozzoli che è stato sostituito da un ottimo Martinenghi". Chiusura per il vice campione europeo Miressi, tesserato per Fiamme Oro e CN Torino, preparato da Antonio Satta e bronzo con la 4x100 stile libero: "Siamo super contenti di questa staffetta. Il mio crono è buono, non buonissimo. Le fatiche di questi giorni si stanno facendo sentire".
200 FARFALLA MAGIARI. Vulcanica nella vita e anche in acqua. Dopo un paio di stagioni sotto i suoi standard, Ilaria Cusinato risorge in terra magiara e si prende un eccellente quinto posto nei 200 farfalla. Si conferma campionessa europea l'ungherese Boglarka Kapas in 2'06''50, che precede l'Iron Lady e compagna di squadra Katinka Hosszu, già d'oro nei 400 misti, argento in 2'08''14 e la russa Svetlana Chimirova in 2'08''55.La 22enne di Cittadella - tesserata per Fiamme Oro e Team Veneto, tornata ad allenarsi con Moreno Daga, argento europeo in vasca lunga a Glasgow 2018 nei 200 e nei 400 misti - chiude in 2'08''91, dopo essere passata quarta a metà gara (1'06''67). "Poco prima del via mi si è rotto il costume e ho avuto dei problemi di stomaco - spiega la veneta, già quarta nei 400 misti - Ma non è una scusa, perché quando si è in acqua passa tutto e bisogna sempre dare il massimo. Sono felice dei progressi che sto compiendo". 100 DORSO RUMENI. Finalisti racchiusi in meno di un secondo e un podio svanito per cinque centesimi. Thomas Ceccon chiude al sesto posto la finale vinta dal rumeno e vice campione europeo nei 50 Robert Andrei Glinta in 52''88; con lui sul podio lo spagnolo Hugo Gonzalez in 52''90 e, terzi ex aequo, il greco Apostolos Christou e Yohann Ndoye Brourad in 52''97. Il 19enne di Schio - tesserato per Fiamme Oro e Leosport - tocca in 53''02 (27''04), non troppo lontano dal suo record italiano di 52''84. "Sono abbastanza deluso perché eravamo tutti lì - afferma Ceccon, preparato da Alberto Burlina e terzo con la 4x100 stile libero nella giornata d'apertura - Ho dato tutto quello che avevo e mi dispiace veramente tanto". SEMIFINALI. Benissimo Margherita Panziera che passa il turno con il quarto tempo dei 100 dorso. La 25enne di Montebelluna e campionessa continentale nella doppia distanza - tesserata per Fiamme Oro e CC Aniene, allenata da Gianluca Belfiore - nuota in 59''53, abbassando di quasi di quattro decimi il crono siglato in batteria, con un ottimo ultimo 50 da 30''40, dopo un primo in controllo da 29''13. La più veloce, come nelle eliminatorie, è la britannica e argento nei 50 Kahtleen Dawson in 58''44. "Alla fine speravo di nuotare questo tempo - racconta la primatista italiana (58''92) e campionessa europea a Glasgow nella doppia distanza - Forse il passaggio ai 50 è un po' lento. In finale proverò a farmi trascinare di più dalle velociste. Sto lavorando molto bene".Nei 200 rana sorrisi per Francesca Fangio che conquista la prima finale europea della carriera. La migliore è l'inglese Molly Renshaw - bronzo europeo a Glasgow - in 2'21''55. La 25enne livornese - preparata da Renzo Bonora - nuota in 2'24''56 che vale l'ottavo tempo, non lontano dal personale nonché miglior prestazione italiana in tessuto di 2'24''26. "Non sto realizzando ancora quanto ho fatto - sostiene la toscana, tesserata per In Sport Rane Rosse - Ci speravo tanto ed è arrivata la finale. Non ho nuotato il mio migliore, per tre decimi, ma sono veramente soddisfatta". Fuori, malgrado il personale di 2'25''07 (prec. 2'25''36 in batteria), il bronzo dei 100 rana Martina Carraro (Fiamme Azzurre/NC Azzurra 91), decima in 2'25''07. I centesimi premiano invece gli azzurri nei 50 farfalla dominati al pomeriggio dall'ucraino e primatista mondiale Andriy Govorov in 22''97. Thomas Ceccon infatti si qualifica per la finale con il quinto tempo in 23''31: terza prestazione personale di sempre. "Una finale che non pensavo neanche di disputare - afferma un orgoglioso - Dopo i 100 dorso ho messo un po' più di cattiveria ed è arrivato un bel risultato". Avanza anche il primatista italiano Piero Codia - tesserato per Esercito e CC Aniene, allenato da Alessandro D'Alessandro e campione europeo in carica nella doppia distanza - settimo in 23''35. "Rispetto alla mattina mi sentivo molto meglio - spiega il 31enne di Trieste - Fare una finale dei 50 di questo livello mi fa molto piacere".Non ci saranno azzurri nella finale dei 200 stile libero. Sfortunato Stefano Ballo - tesserato per Esercito e Time Limit, allenato da Antonio Sabino, già argento con la 4x200 stile libero mixed e bronzo con la 4x200 stile libero - è nono in 1'47''10, distante due centesimi dall'ottavo, e primo dei qualificati, il serbo Velimir Stjepanovic (1'47''08); più lontano il primatista italiano Filippo Megli tesserato per Carabinieri e RN Florentia, allenato da Paolo Palchetti e quinto a Glasgow 2018, dov'è stato bronzo con la 4x200 stile libero - quattordicesimo in 1'47''74 e non ancora al top della condizione dopo un inverno tribolato a causa di alcuni infortuni. Comanda il russo e bronzo iridato di Gwangju Martin Malyutin in 1'45''60, unico a scendere sotto l'1'46 tra i semifinalisti.
TROFEO DELLE NAZIONI. Continua la marcia trionfale dell'Italia nella classifica per nazioni. Con l'argento di Federica Pellegrini, a due centesimi dall'oro nei 200 stile libero, e le medaglie di bronzo di Alberto Razzetti nei 200 misti e della staffetta mista mixed, gli azzurri con 27 presenze gara in finale si confermano leader con 500 punti; la Gran Bretagna (434) scavalca al secondo posto la Russia (426); al quarto e quinto posto si confermano Ungheria (312) e Olanda (209).