Grande impresa della Nazionale femminile di pallanuoto che batte 12-10 l’Australia dopo i rigori e conquista la medaglia di bronzo ai Mondiali di Kazan: decisiva una parata di Laura Teani e la successiva trasformazione di Arianna Garibotti. I quattro tempi regolamentari si erano chiusi sul 7-7. L’Italia torna sul podio Mondiale interrompendo un digiuno che durava da 12 anni: l’ultima medaglia (argento) era arrivata nel 2003 a Barcellona.
Brutto avvio delle azzurre che vanno subito sotto di due gol (Webster e Southern). Poi, però, l'Italia sfodera gli artigli e ribalta il risultato negli ultimi due minuti e mezzo del primo quarto: il tris di reti è firmato Bianconi-Garibotti-Aiello. L'Australia è in tilt ma in avvio di secondo periodo pareggia con la solita Webster. E' a questo punto che sale in cattedra Tania Di Mario. Il capitano prima segna il 4-3 con un gran tiro, poi firma il 5-3 con un pallonetto magico dalla lunga distanza che sorprende il portiere delle australiane Lea Yanitsas.
Ma proprio sul più bello l'Italia si sgonfia. Nel terzo tempo Giulia Gorlero si supera con almeno tre parate miracolose, ma si deve arrendere ai gol di Zagame e Southern che riportano il risultato in parità (5-5). Colossale l'ingenuità delle azzurre soprattutto nell'azione che porta al pareggio delle aussie, nata da una palla malamente persa in attacco. L'Italia non segna più e l'Australia insiste. La Gorlero si fa sorprendere da un tiro innocuo della McGhie e le oceaniche sono avanti 6-5. Finale palpitante: la solita Di Mario segna il 6-6, poi botta e risposta Buckling-Aiello per il 7-7 finale. Si va ai rigori. Laura Teani para l’ottavo tiro della serie, le azzurre sono implacabili e la trasformazione decisiva è firmata da Arianna Garibotti. Kazan è azzurra, l’Italia vince il bronzo e si toglie la soddisfazione di chiudere il torneo senza avere mai perso nei tempi regolamentari. Per il Setterosa è il quinto podio della sua storia ai Mondiali dopo i due ori di Perth 1998 e Fukuoka 2001, l’argento di Barcellona 2003 e il bronzo di Roma 1994.