28 medaglie olimpiche e 23 mondiali posizionano Michael Phelps nel gotha del nuoto ma lo squalo di Baltimora ha dovuto affrontare un'avversaria ancora più complicata di quelli affrontati in vasca: la depressione. "Esserne consapevoli può aiutare a salvare delle vite. Io voglio fare la differenza e contribuire a salvare delle vite - ha dichiarato Phelps in un'intervista alla CNN -. Per me è molto più importante che vincere un oro olimpico. Lo faccio perché quando ho cominciato ad avere delle crisi depressive, ho avuto difficoltà a condividere il problema con le persone che avevo vicino e anche a chiedere aiuto. Ora invece mi sento bene a parlarne con mia moglie e con il mio terapeuta. Ma all'inizio non era così, io non volevo farmi aiutare fin quando ho capito che mi avrebbe fatto bene".
Phelps ha poi spiegato come è riuscito a "combattere" il male: "Ci sono stati dei momenti in cui non avrei voluto essere vivo. Ho cominciato a curarmi nel 2014, dopo essere stato arrestato per la seconda volta alla guida sotto l'effetto di sostanze illecite. Ora posso contare sull'amore di tutta la mia famiglia. Ma anche una ventina di giorni fa ho passato un momento di forte depressione, che mi ha spaventato perché è un qualcosa che continua nella mia vita e cerco di capire perché mi succede".