Il mondo degli sport d’acqua sta vivendo con grande trepidazione il momento attuale. Oltre all’aspetto puramente agonistico, gli addetti ai lavori delle discipline che così tante medaglie hanno regalato allo sport italiano, guardano avanti e non scorgono l’orizzonte terso che vorrebbero ammirare. E’ indubbio che l’emergenza sanitaria legata al contagio da corona virus ha colpito lo specifico settore con un pugno in pieno volto, di quelli che ti mandano kappao. Al di là, si ripete degli allenamenti sospesi e degli eventi annullati o rinviati, la spada di Damocle è caduta sui gestori degli impianti, spesso e volentieri “quartier generale” di chi svolge attività agonistica ad ogni livello, senza dimenticare l’importante funzione sociale ed aggregativa che una piscina ricopre nella vita quotidiana di milioni di persone.
Il presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli, ha recentemente preso posizione chiedendo a gran voce l’intervento del Governo a tutela degli sport d’acqua in primis ma dello sport italiano in genere: servono soldi ed anche in fretta – è, riassumendo, il pensiero espresso dal massimo dirigente federale a più riprese – per sostenere le società sportive che praticano una disciplina sportiva. Perché le società sono quel motore senza il quale tutto lo sport si fermerebbe, Coni e Federazioni comprese. Duecento milioni a fondo perduto sono una cifra congrua per dare tranquillità e supporto allo sport italiano. Barelli ha sottolineato che l’intervento urge anche perché in Italia lo sport si pratica essenzialmente nell’ambito di una società sportiva non essendoci adeguato supporto nelle scuole e nei comuni venendo a mancare programmi, strutture e soldi.
In attesa che il governo prenda in esame l’emendamento che Barelli e l’ex campione olimpico Marco Marin hanno presentato proponendo, per l’appunto, l’istituzione di un fondo di 200 milioni per le associazioni sportive dilettantistiche, il Consiglio Direttivo della Federazione Italiana Nuoto, riunitosi in videoconferenza, prendendo atto della situazione sanitaria attuale e rendendosi conto del grave stato di difficoltà nel quale si trovano quotidianamente ad operare le 1500 associazioni e società sportive affiliate, ha adottato una serie di provvedimenti per cominciare a guardare oltre.
Il Consiglio Federale ha disposto, come si legge nel testo ufficiale: «la nomina di una commissione composta da specialisti in materia sanitaria e da referenti federali per redigere un compendio che fornisca ausilio e supporto alle autorità governative e che rappresenti un valido modello da adottare per riprendere l'attività motoria sin dalla base e le competizioni in piena sicurezza per praticanti e tesserati delle discipline acquatiche. L'intenzione è fornire, attraverso il coinvolgimento di eccellenze del settore, autorevoli considerazioni onde favorire tempestivamente le corrette iniziative da intraprendere per aprire appena possibile le piscine italiane nelle fasi 2 e successiva. Consapevoli di un percorso complesso, che molto probabilmente richiederà ulteriori sacrifici in un periodo di profonda crisi e si potrà sviluppare solo in maniera eterogenea sul territorio nazionale, la Federnuoto ritiene che le linee guida definite dalla commissione saranno molto utili anche per creare un indifferibile dialogo tra i comitati regionali e le istituzioni sanitarie locali a supporto di una preventiva pianificazione operativa a favore dei cittadini».
Inevitabilmente, il Consiglio Federale ha “messo mano” al calendario che deve giocoforza tener in debita considerazione la situazione attuale.
Il massimo organismo federale ha così disposto l’annullamento di tutti gli eventi e di tutte le gare previste in territorio nazionale sino al 31 maggio. Si è così spenta così anche l’ultima fiammella di speranza che Verona, dal 14 al 17 maggio prossimo, riuscisse ad accendere i riflettori sul Campionato Juniores estivo di nuoto sincronizzato.
Nessuna decisione definitiva è stata invece presa in merito alla stagione della pallanuoto. Ricordiamo che massimi campionati maschili (Serie A1, Serie A2, Serie B e Under 17A, oltre alla finale di Coppa Italia) e femminili (Serie A1, Serie A2)sono a tutt’oggi sospesi ma non annullati.
Situazione di stallo che permane: il Consiglio Federale, confermando la sospensione come deciso per gli eventi delle altre discipline natatorie, ha però specificato che: «resta in attesa di ulteriori approfondimenti e prossime valutazioni da parte delle autorità circa le riaperture della fase 2».
Resta quindi aperta la speranza che possa ricominciare la corsa allo scudetto tricolore e alle promozioni. Inutile specificare, che tutto dipenderà dalle condizioni: solo se giocatori, staff e addetti ai lavori potranno essere in totale sicurezza, allora il sipario verrà alzato sull’atto finale della stagione.