L'Olimpia Milano è attesa ad una grande stagione dopo lo scudetto vinto l'anno scorso e aver sfiorato la Final Four di Eurolega. Non sarà però facile, confermarsi è sempre dura come spiega coach Luca Banchi in esclusiva a Datasport: "Dovremmo essere più esigenti, il campionato sarà più duro perché ripetersi è complicato: sono 28 anni che Milano non fa un bis. Nulla sarà scontato: in Eurolega saremo subito chiamati a produrre il massimo sforzo per centrare uno dei primi quattro posti".
In occasione della presentazione del videogioco Nba 2K15, il coach ha detto sui nuovi arrivi: "Dovremo inserire cinque nuovi che non sono marginali ma sono elementi importanti. Peccato per l'infortunio di Shawn James perché ci rallenta un po', è da dicembre 2013 che è fermo. Il rischio è che appunto è reduce da un infortunio, ma questo fatto lo ha tolto da mire di club più prestigiosi e per questo motivo siamo riusciti a prenderlo, come nel caso di Kleiza. Milano per loro è un'opportunità di rilancio. Se Langford e Jerrells hanno avuto questo tipo di mercato in estate è perché hanno saputo spingere Milano ad un livello molto alto".
Banchi ha poi parlato del capitano Alessandro Gentile, scelto nell'ultimo Draft Nba dagli Houston Rockets: "Gentile deve seguire quello che Langford era lo scorso anno cioè avere una grande continuità di rendimento. Già lo scorso anno si sono percepite le potenzialità di Alessandro, ora deve proseguire su questa strada ed esplorare ancora di più tutto il suo potenziale, cosa indipendente dalle partenze di Keith e Jerrells. La sua scelta di restare, invece che andare in un altro club o andare subito nell'Nba, dimostra che abbiamo diminuito il gap dalle big europee e che Milano non è solo un bel posto per vivere e avere uno stipendio garantito ma esiste un progetto valido".
Su Marshon Brooks, arrivato dopo tre anni di esperienza Nba, il coach è fiducioso: "E' un progetto impegnativo, non ci siamo posti limiti temporali per lui, ho grande fiducia perché abbiamo un reparto esterni che ci permette di poterlo aspettare e di sopperire alle difficoltà che inevitabilmente sta incontrando". Chiusura con una battuta sulla sparizione della Mens Sana Siena, di cui è stato prima vice e poi allenatore campione d'Italia: "L'assenza di Siena crea un vuoto amplificato dai risultati che ha ottenuto negli ultimi 10 anni. Questo può rendere più incerto e competitivo il campionato. Ovvio però che quel vuoto non si può colmare: Siena non è solo trofei ma soprattutto un modus operandi esclusivo, a livello di campo, non solo in Italia ma anche in Europa".