La ferita per il No alle Olimpiadi invernali del 2026 da parte del governo è ancora fresca e Torino ha visto sfumare la possibilità di ospitare una parte dell’evento.
Il sindaco del capoluogo piemontese ha voluto declinare ogni responsabilità per il naufragio della triplice candidatura: “Pare che sia stata Torino a tirarsi indietro, ma è assolutamente falso. Torino ha seguito il percorso come è stato indicato, mettendosi a disposizione del Governo. Ha chiesto chiarezza su certi elementi, la bozza di protocollo mandata venerdì sera dal sottosegretario Giorgetti, a cui dovevamo rispondere entro il lunedì mattina, non dava queste risposte”.
Ora la candidatura potrebbe proseguire solo sull’asse Lombardia-Veneto, per la Appendino il problema è uno solo: “Se si decide di fare un percorso il percorso deve essere chiaro, l’errore di fondo è stato decidere di provare a costruire una candidatura a tre. Le candidature a tre sono molto complesse, non sono mai state fatte, non è chiaro chi garantisce, mentre si poteva scegliere la candidatura di una città, che sarebbe stata più semplice dal punto di vista della gestione ma anche dal punto di vista della costruzione dell’evento, perché c’è un unico territorio da gestire”.