"Il doping non scomparirà mai perché sta allo sport come il crimine alla societa". Questo il pensiero del presidente del Comitato olimpico internazionale, Jacques Rogge. "Oggi il doping è molto più difficile da affrontare che non dieci anni fa. Sono a favore dell'Agenzia mondiale antidoping", precisa il numero uno del Cio nel suo primo contatto con la stampa a Buenos Aires.
Intanto la capitale argentina è in fermento in attesa della 125esima sessione del Cio, prevista per sabato, dalla quale emergerà la sede per i Giochi 2020 tra Madrid, Tokyo e Istanbul. A proposito del tema sempre molto sentito, relativo agli ingenti costi a carico delle città sede dei Giochi, Rogge fa riferimento al consistente indotto che le Olimpiadi sono in grado di generare: "Non bisogna sottovalutare l'eredità di tali eventi, come per esempio nel caso di Londra sul fronte delle infrastrutture".
Dalla prossima sessione del Cio è anche atteso il nome del successore di Rogge, che dopo dodici anni lascerà così l'incarico di presidente. I candidati a prendere il suo posto sono Thomas Bach (Germania), Sergei Bubka (Ucrania), Ser Miang Ng (Singapore), Richard Carrion (Porto Rico), Denis Oswald (Svizzera) e Ching-Kuo Wu (Taiwan).