La boxe potrebbe restare fuori dai Giochi di Tokyo 2020. Il Comitato Internazionale Olimpico tiene sotto stretta osservazione il pugilato, come messo in luce da Thomas Bach: "Non è certo un problema personale - dice il presidente del Comitato Internazionale Olimpico - ma legato a fatti molto seri". La disciplina infatti è afflitta dagli scandali finanziari che hanno minato la credibilità dell'AIBA e del suo presidente cinese Ching-Kuo Wu, costretto a dimettersi. Non si tratta però dell'unica problematica che affligge la boxe mondiale: un'altra è quella dei match truccati, questione annosa apparsa ancora più grave in occasione dei Giochi di Rio 2016. A tenere il CIO in apprensione è anche una ragione 'politica': l'attuale presidente 'ad interim' dell'Ente Internazionale del Pugilato Olimpico è infatti l'uzbeko Gafur Rakhimov, coinvolto in passato in indagini su traffici di droga. Il presidente del CIO Thomas Bach guarda con preoccupazione all'AIBA: "Qui si tratta di questioni molto serie, di governance, finanziarie e d'integrità sportiva".
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 potrebbero lasciare subito il segno nella storia della boxe mondiale. La disciplina, inserita nel programma olimpico a Saint Louis 1904, è stata sempre presente fino ad oggi, a parte a Stoccolma 1912 quando fu bandita dalla legge svedese.