Nella serata di giovedì, il Teatro Tuscany Hall, che occhieggia sul Lungarno nella zona di Rivabella, a Firenze, a distanza di sei mesi, torna ad ospitare la grande boxe targata Matchroom Boxingitaly e OPI 82, con la ripresa diretta della DAZN, in collaborazione con Eddie Hearn, il grande organizzatore londinese. A differenza del 30 novembre 2018 e del 26 aprile scorso, non sarà l’idolo fiorentino Turchi a farla da protagonista, dirottato l’11 ottobre a Trento, dovendo affrontare l’inglese Tommy Mc Carty (15-2), residente a Belfast, una brutta gatta da pelare, con due titoli in palio: l’Internazionale Silver WBC cruiser di Turchi e la vacante cintura dell’UE cruiser. Una sfida dall’esito incerto. L’inglese, dopo lo stop severo, subito il 2 marzo contro Richard Riakporhe (10) con otto KO, il colosso londinese di colore, un passo troppo lungo, è tornato subito sul ring, vincendo due volte prima del limite.
Arriva a Trento deciso a far saltare il banco. Turchi è avvisato e saprà prendere le contromisure, anche perché ha dichiarato che questo match è una tappa verso traguardi più ambiziosi. Il testimone è passato al superwelter Orlando Fiordigiglio (31-2), campano di Torre del Greco, residente da tempo ad Arezzo, dove pugilisticamente si è formato, chiamato a difendere l’ Internazionale IBF, conquistato dopo una durissima lotta contro l’olandese di colore Stephen Danyo (15-3-3), dimostratosi rivale di qualità, fino all’ultimo minuto della sfida. La prima difesa non sarà meno difficile, sulla carta più difficile della conquista. Lo sfidante è l’inglese Sam Eggington (26-6), già campione d’Europa, che fa di ogni incontro una battaglia senza requie. Spesso ha vinto, tra gli altri ha battuto anche Pauli Malignaggi prima del limite, pagando a sua volta la generosità non sempre ragionata. Lo scorso marzo è stato fermato di brutto dal connazionale Liam Smith (27-2-1), ex iridato, ma il baldo Sam, è rientrato in fretta con due vittorie ai punti contro rivali soft. Un 2019 intenso, questo di Firenze sarà il quinto match stagionale. Che l’italiano rischi è implicito, tanto che Salvatore Cherchi all’inizio della preparazione, osservando come Orlando non fosse al meglio, lo ha fatto visitare dal professore Ireneo Sturla, un professionista ai vertici della medicina sportiva mondiale. Che riscontrò mancanza di ferro. Fatta la cura specifica, dal campo di allenamento, assicurano l’ottima condizione, atta a tenere a bada l’inglese. In caso di successo i Cherchi puntano all’europeo della categoria.
Una serata corposa con ben otto incontri e tre match clou. Detto di Fiordigiglio, gli altri due riguardano l’emergente Dario Morello (15), 25 anni, calabrese di nascita, residente a Bergamo, dove conduce un’avviata palestra polisportiva con la compagna. Morello ha conquistato la cintura Global WBO welter il 28 giugno sul quadrato del rinnovato Palalido, al termine di dieci round cattivi e difficili, per colpa del belga Ahmed El Hamwi (19-9-2) di radici magrebine, residente in Francia che ha fatto l’impossibile per farsi squalificare come avrebbe meritato. Per dieci round le ha provate tutte, usando testa, gomiti e spallate per irretire l’Italiano. Tutto inutile. Morello ha tenuto i nervi a sposto, colpendo e vincendo tutti i round. Non meno colpevole l’arbitro magiaro, Bence Kovacs, tipo tutto azzimato come un figurino, ma incapace di prendere le decisioni necessarie. Mi dicono che Bence è il figlio di Istvan, grande campione ungherese, oro ai Giochi 1996, oltre ad altre medaglie mondiali ed europee, quindi un raccomandato di ferro. Nessun dubbio, anche se è altrettanto vero che come arbitro è un disastro.
La prima difesa di Dario è decisamente impegnativa e servirà per capire se il salto oltre i confini nazionali è giustificata. Lo sfidante è l’inglese Luther Clay (11-1), nativo del Sudafrica, 23 anni, che ha fatto sapere nelle interviste pre match, che porterà in patria la cintura: “Sono convinto di poter battere Morello. Non dico per KO, ma ai punti. So colpire sopra e sotto, ho più ritmo del mio avversario”. Pronta la replica di Morello: “Mi sono allenato a Fuscaldo in Calabria, con mio padre Ercole, che è sempre il mio unico maestro e non sarà Clay a strapparmi una cintura che mi è costata tanta fatica. Ho visto alcune immagini dei suoi match, e penso di aver capito come batterlo”.
Il terzo incontro di vertice spetta al veneto Devis Boschiero (47-6-2), ex europeo che a dispetto dell’età (38 anni) è una garanzia di rendimento sul ring. L’allievo di Gino Freo, proprio a Firenze nello scorso novembre, si è meritato questa opportunità, pur perdendo (split decision) contro Martin Word (22-1), dieci anni più giovane, ai vertici mondiali, meritandosi gli applausi del pubblico fiorentino. Trova l’imbattuto spagnolo Ivan Thomas (9-0-1) di 26 anni, in gioco il vacante Internazionale superpiuma IBP sui dieci tempi. Devis ha idee chiare sul suo futuro: “Sono consapevole che ho solo due stagioni a disposizione e quindi devo assolutamente battere lo spagnolo e poi pensare all’ultima opportunità mondiale, che mi rubarono a Tokyo nel 2011 contro Takahiro Ao. Un furto che ancora mi brucia. A 40 anni sarò pronto per fare l’allenatore a tempo pieno, ma prima vorrei levarmi qualche altra soddisfazione. Fisicamente mi sento un leone e non può certo fermarmi Tomas”.
Gli altri cinque confronti riguardano Mohammed Obbadi (19-1) già titolare UE, fiorentino d’adozione, contro Cristian Narvaez (Nic. 15-16-5), ultimo test prima di battersi per l’europeo mosca, di cui è lo sfidante ufficiale, titolare il gallese Jay Harris (16), che l’11 ottobre, affronterà l’irlandese del Nord, Paddy Barnes (6-2), a Belfast. Il piuma Carmine Tommasone (19-1), al rientro dopo il mondiale WBO, perduto con onore contro Oscar Valdez, affronta Brayan Mairena (Nic. 10-13-1), primo passo verso l’opportunità europea. L’italo-basco, residente a Roma, il superleggero Sebastian Mendizabal (3) opposto a Oruam Racso Romero (3-1), peruviano di 27 anni, stabilitosi a Pontassieve (Fi). Il pisano Nicola Henchiri (8-3-2), 29 anni, reduce dal pareggio contro Carafa (tricolore superpiuma), trova il giovane lombardo di Gallarate, Andrea Sito (4-0-3), 23 anni, alla prova più impegnativa della carriera. In apertura il piuma inglese Jordan Gill (23-1), dopo lo stop imprevisto imposto dal messicano Enrique Tinoco (18-5-4) per l’Internazionale WBA a Nottingham, già pretendente alla cintura del Commonwealth, inizia la riscossa affrontando Yesner Talavera (Nic. 15-9-1).
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Giuliano Orlando