Zamparini colpisce ancora. Via Tedino torna Stellone. Beh a dire il vero ormai non sorprende neanche più'. È il quarantaduesimo cambio d'allenatore da quando il vulcanico presidente è alla guida del Palermo. Come da tradizione ha richiamato un tecnico che ha allenato i rosanero fino a qualche tempo fa (e' già successo ad esempio con Iachini, Ballardini, Gasperini e Zenga). Ecco allora che domani il tecnico ex Frosinone si presenterà nel capoluogo siciliano ad appena tre mesi dalla rocambolesca partita dei play off contro i ciociari, che è costata la promozione al Palermo.
Ad inizio stagione il vulcanico presidente aveva affidato a Tedino il compito di ridare fiducia ad un ambiente che si e' sentito derubato per la mancata promozione. A dire il vero poco ha fatto il presidente friulano per dare al tecnico ex Pordenone una rosa competitiva per la A. Gli arrivi di Falletti, Puscas e Haas non sono bastati a far diventare il Palermo il principale candidato alla promozione in A. Per carità il tecnico uscente ci ha messo del suo. Nella gara di sabato ha dimostrato di andare in confusione molto facilmente (vedi la formazione scesa in campo al Rigamonti e il successivo tentativo di recuperare la gara buttando dentro attaccanti senza le giuste indicazioni). Anche un allenatore delle giovanili sa che uno spilungone come Moreo non può giocare sulla fascia ma deve stare in area a ricevere i cross e non a farli!
Infatti quando l'ha capito, troppo tardi, il centravanti rosanero ha fatto gol. È ora a Stellone l'ingrato compito di far tornare allo stadio i tifosi palermitani stanchi di una squadra affidata sempre ad allenatori precari mai liberi di lavorare serenamente. La tifoseria rosanero aspetta ormai da tempo il cambio di proprietà nella speranza che il nuovo presidente sia un po' meno "mangiallenatori" e più amante di una città col calcio nel sangue che ha voglia di vedere al Barbera i nuovi Pastore, Cavani e Dybala.
Articolo a cura di Giuseppe Cinà