Adriano Panatta, leggenda del tennis italiano, si è espresso così sull'esclusione dei tennisti russi da Wimbledon:
“I tennisti russi sono delle persone, non sono una nazione. Peraltro hanno anche dissentito sulla guerra… Posso ancora comprendere un contesto olimpico, la Coppa Davis, i campionati del mondo, cioè un contesto dove si rappresenta la nazione: ma questo?... Mi chiedo: questo ragionamento vale per qualsiasi professionista russo sul suolo inglese? Che so, a un ingegnere viene impedito di svolgere l'esercizio della sua professione?... così com' è, è una forma di razzismo… Perché usare i tennisti per fare pressioni su Putin, che non si fila manco i governanti degli altri paesi?"