Il Paradiso delle biciclette. Di angeli, biciclette e strade celestiali

Pubblicato il 27 settembre 2023 alle 17:09
Categoria: Libri di Sport
Autore: Redazione Datasport.it

  Il Paradiso delle biciclette. Di angeli, biciclette e strade celestiali

 

Elegante e intrigante, vezzosa e maliziosa. Di ogni età e dimensione, vanitosa e paziente, poetica e sentimentale - Giovanni   Casalegno – Il Paradiso delle biciclette. Di angeli, biciclette e strade celestiali – edicicloeditore Pag. 204 – Euro 16.00.

di Giuliano Orlando

Non conosco Giovanni Casalegno, l’autore di questo “Paradiso delle biciclette” ma sono felice di aver ricevuto il suo libro da recensire. Per prima cosa ha costruito questi racconti nel segno della poesia, costruendo una prosa di tale eleganza che ogni racconto diventa una favola e come tutte le favole, percorre sentieri disegnati da miriadi di sensazioni. Idealizza la bici come una creatura femminile lungo le fasi dell’età e della classe sociale. Popolari o eleganti, sofisticate e slanciate, costruite da quella manualità che la tecnologia ha cancellato, salvo rarissime eccezioni. Ogni capitolo è un racconto di grande intensità, dove la bici ha anima e carattere, e chi le possiede diventa secondario, anche se in apparenza è il contrario. Infatti l’autore parte con l’abbrivio giusto, dando la parola a questa creatura senza età, che giustamente si chiede se ci sarà per lei un paradiso. Che ritiene di meritare ampiamente, avendo salvato la vita di un uomo stanco e sfiduciato, facendolo rinascere. Un uomo che ha scoperto come la lentezza della pedalata fosse una ricchezza impagabile. Grazie a questi meriti, quando arriverà nell’Eden sognato, la prima domanda sarà: “Chi mi porta a fare un giro?”. I racconti sono venti, tutti fascinosi. In particolare mi sono piaciuti: “Lo zucchero amaro di Origny”, “Lungo il fiume verso il faro” e “Il suonatore di biciclette e altre creature bizzarre”, certo di far torto a tutti gli altri intrisi di dolcezza e malinconia, ricordi e rimpianti, fantasia e realtà. Nel primo che segnalo, di attualità assoluta, racconta la vita di una coppia di giovani emigranti, che vanno a lavorare in uno zuccherificio a Origny in Francia. La voce è della bici che li accompagna, le sue sensazioni e le sue paure, fida e gentile, pronta a alleviare la fatica di Bianca e Lino. Quando sembrava che il loro sogno di uscire dalla miseria, costruirsi una casa e un futuro migliore fosse sempre più vicino, la tragedia del crollo della casa in costruzione che cancellò la vita di cinque polacchi, quattro belgi, quattro francesi, tre algerini e undici italiani, tra questi Lino, svanì nel nulla. Arricchendo il record delle morti sul lavoro. Lasciando alla disperata Bianca, l’ormai stanca bici. Nell’altro racconto, che conduce al faro, la bici in questione non ha una definizione precisa. L’autore la definisce un ornitorinco, costruita da un meccanico fuori ordinanza e quindi fuori dalle regole. In compenso lei ha grande personalità e idee precise. Voleva essere la protagonista di un viaggio a tappe. Realizzato con altri amici e amiche. Un sogno fantastico con Erik il compagno che aveva convinto a realizzare, correggendone i difetti di guida e l’assetto sul sellino. Poi la tragedia e anni di silenzio, sola e desolata, un ferrovecchio dimenticato. A salvarla il suo primo proprietario detto “Cencio”, tanto grande e tanto pazzo. Capace di accompagnarla verso il riposo da trascorrere con Erik, nel cielo delle bici. Infine un altro inno alla fantasia, con le bici che diventano opere d’artista, leggende. Un dialogo fra le protagoniste a due ruote, che Frak Zappa ha tramutato in strumenti musicali. “Il 14 marzo 1963 su Channel 5, durante lo Steve Allen Show – dice la prima, usata da Candy, la sorella di Frank – venne suonato un brano musicale unico e originale, gli unici strumenti eravamo noi e fu un successo strepitoso. A quel tempo Frank non aveva ancora i baffi e la mosca e neppure uno straccio di notorietà, ma era un vulcano di idee”. Il colloquio prosegue a lungo e lascio a lettrici e lettori il piacere di gustarlo. Piccolo particolare, il tutto avviene nel paradiso delle bici. Il resto non è da meno. Forse ancora più celestiale.

Giuliano Orlando