Partiti gli europei jr a Sarajevo. Iscritte 28 nazioni e 270 atleti.
Russia strafavorita, aiutata dai giudici. Il bilancio italiano dopo la prima giornata.
di Giuliano Orlando
Il ritorno della Russia agli europei jr. (15-16 anni), allestiti a Sarajevo, la capitale della Bosnia Herzegovina, giunta alla 28° edizione maschile e 15° femminile, ha determinato l’assenza dell’Ucraina in rapporto all’edizione precedente svoltasi a Ploiesti in Romania dove era assente. In Romania erano giunte 32 nazioni e 378 atleti (260 maschi e 118 femmine), in Bosnia Herzegovina si sono iscritti 28 Paesi: Armenia, Spagna, G.B., Lituania, Polonia, Croazia, Grecia, Kosovo, Montenegro, Serbia. Slovenia, Azerbajan, Scozia, Lettonia, Georgia, Irlanda, Israele, Albania, Bulgaria, Ungheria, Moldovia, Romania, Slovacchia, Turchia, Italia, Estonia e Russia oltre alla BIH. Come previsto la Russia è stata l’unica che ha inviato la squadra al completo con 26 atleti al via. L’Italia come abbiamo già pubblicato nell’articolo precedente sugli europei giovanili, si è presentata con 8 azzurrine: 46: Michela Guglielmon; 48: Giorgia La Rosa; 50: Estella Filardi; 52: Ludovica Vitoni; 54: Kesia Reale; 57: Amelia Zamana; 60: Veronica Naticchi; 70: Sara Scorrano, guidate dalla responsabile del settore Valeria Calabrese, affiancata dai tecnici Gianfranco Rosi e Lorenzo Di Giacomo. Il maestro Franco Federici, responsabile del settore maschile, coadiuvato dai tecnici Ottavio Barone e Nazzareno Mattei, ha portato 10 giovani. 46: Tomaso Orlando; 48: Riccardo Papa; 52 Anthony El Moety; 54: Gabriele Bellandi; 57: Salvatore Lo Piccolo; 60: Matteo De Micco; 63: Giuseppe Cavallo; 70: Tiberio Noccadello; 75: Luca Casarza; 80: Francesco Foglia. A completare la squadra, il fisioterapista Edoardo Capitanucci. Arbitro per l’Italia: Alexandra Harstea. Come da alcune stagioni, sono state fissate tredici categorie sia per gli atleti che per le ragazze. Il torneo è partito domenica, interessando le categorie dai 16° per i maschi e negli ottavi per le ragazze. I primi risultati hanno confermato la superiorità della Russia, anche se altre nazioni in particolare Irlanda, Inghilterra, Armenia, Georgia, Turchia, Azerbajan, Grecia e Polonia hanno elementi di buon livello. Purtroppo la sudditanza dei giudici pro Russia è apparsa evidente fin dai primi verdetti, oltre alla modestia di alcuni che rasenta l’incredibile. La differenza di 6 punti in un confronto di tre round, specchia la confusione di giudizio. L’ambiente di Sarajevo propizia questa situazione. L’azzurra Michela Guglielmon nei 46 kg. lo rispecchia. Il verdetto ufficiale dice 5-0 per la russa Tiunina. I giudici croato e bulgaro hanno segnato vantaggio alla russa di tre e due punti. Di per sè bugiardi, visto l’andamento equilibrato. La svolta al terzo round, con la russa sfinita, richiamata ufficialmente dall’arbitro e avrebbe meritato la squalifica, visto che per tutto il round ha legato e colpito dietro la nuca. Al termine, tre giudici segnano 28-28. Da sempre in questi casi chi finisce meglio ha il verdetto. Non per l’inglese, il polacco e l’rlandese che optano per la russa. Che vince con un 5-0 incredibile. Ma l’Italia è stata la sola vittima di giudici incapaci che spesso hanno fatto cartello, come è accaduto agli europei assoluti a Belgrado. La situazione arbitri-giudici è drammatica in vista dei Giochi di Parigi. Stesso trattamento hanno ricevuto le inglesi con la Kalsi (48) di fronte alla russa Vishnevskaia, con un 5-0 inesistente, idem per la Walker (60) contro la Nesvetaeva, infine la polacca Gorzelanna (57) un bel talento, che per due round ha anticipato la russa Zueva, che avanzava sparando colpi all’impazzata, spingendo e abbracciando, premiata dai giudici slovacco, kosovaro e serbo con un 20-18 che chiudeva il discorso! Infatti nel terzo round la polacca appariva scoraggiata e delusa. Oltre a questa situazione, tutte le russe combattono con rabbia e infarciscono le azioni di scorrettezze, come se i match fossero un rodeo. E gli arbitri lasciano correre. Il bilancio italiano della prima giornata, vista la situazione e i rischi, può definirsi buono. Nella squadra femminile, oltre alla Guglielmon, hanno perduto la laziale Vitoni (52) di fronte all’armena Harutynyan, molto più esperta. Stesso discorso per la ligure Amelia Zamana (57), al nono match in carriera che ha tenuto botta con l’irlandese Byrne che ha un record di 50 match, titoli nazionali dalle schoogirl e punta al podio. Niente da dire sul risultato, che specchia purtroppo il problema nazionale della scarsa esperienza. Per contro sono andate avanti altre quattro azzurre e tutte combatteranno mercoledì per l’ingresso in semifinale. la campana Filardi (50) vincitrice netta sulla spagnola Buelga. Mercoledì trova la russa Golunova, sperando in una giuria meno condizionata. L’altra casertana Kesia Reale (54) ha battuto la croata Steko, rivale tosta. Prossima avversaria la polacca Golobiewska, guerriera di qualità che ha superato l’irlandese Doyle. Sarà una bella battaglia. Avanza anche la romana Veronica Naticchi (60) costringendo la greca Tsigarida alla resa nel secondo round. Spera nel bis contro la polacca Kustosz, forte ma alla sua portata. Se la spunta ci sarà il podio. Quarta azzurra promossa la piemontese Sara Scorrano (70) che difende l’argento 2022 a Ploiesti in Romania nei 66m kg. La turca Toktay ha provato a tenere lo scambio, ma ha capito subito che era meglio difendersi, per non rischiare guai ulteriori. Il 5-0 per l’azzurra non è mai stato in dubbio. L’aspetta l’irlandese Poleon passata ai quarti per sorteggio. Vedremo la sua qualità e speriamo non sia un fenomeno. Comunque, tutte le ragazze di Valeria Calabrese salgono sul ring per vincere. Sul fronte maschile, davvero poco fortunato il siciliano Salvatore Lo Piccolo (57) lottando alla pari con l’armeno Aperyan, che ha ottenuto la vittoria di strettissima misura. Ben diverso il risultato nei 63 kg, dove l’altro isolano Giuseppe Cavallo non ha dato respiro al polacco Gruszka, che incautamente, ha accettato lo scambio colpo su colpo, finendo per arrendersi di fronte alla consistenza dei pugni di questo guerriero. Oggi hanno combattuto Orlando con Akaduman (46), Papa con Egeberk (48), De Micco con Sanly (60) e Nocadello con Saydm (70), tutti turchi, quindi Casarza (75) e Foglia (80) opposti agli inglesi Wilding e Taylor. Domani martedì sarà la volta di El Moety (52) e Bellandi (54) contro i quotati azeri Baghisov e Babayev, quindi Cavallo (63) opposto al romeno Stegari. Mercoledì oltre alle azzurre citate nell’articolo, combatterà anche la siciliana La Rosa (48), di fronte avrà la romena Duta. Il torneo si concluderà domenica 30 giugno con le finali delle 26 categorie, 13 ciascuna uomini e donne.
Giuliano Orlando