Partiti i Giochi in guantoni

Pubblicato il 27 luglio 2024 alle 20:07
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Partiti i Giochi in guantoni

Le cervellotiche valutazioni del CIO penalizzano l’Italia che esce dall’IBA ed entra nella WB in proiezione Los Angeles 2028 


di Giuliano Orlando

Con l’inizio dei Giochi, è ufficiale anche l’entrata dell’Italia nella World Boxing, la nuova sigla in contrapposizione e sostituzione dell’IBA, esclusa definitivamente dai Giochi. La recente visita dell’olandese Boris Van der Vorst a Roma, era stato il preavviso per il nuovo ingresso, nel rispetto della politica del CONI, che fa parte del CIO. L’ingresso italiano rientra nell’ottica di essere allineati per arrivare a Los Angeles 2028 dove il pugilato fa parte degli sport ufficiali. Importante che l’esempio venga seguito da altre nazioni e che l’Italia abbia un ruolo importante a livello operativo, ruolo che manca dai tempi di Franco Falcinelli, un pilota esperto e affidabile. Oltre che titolato sia da tecnico che da dirigente come nessun altro. 

E’ auspicabile che  al presidente dottor Flavio d’Ambrosi che ha operato per il passaggio, venga riconosciuto un ruolo importante nel nuovo ente che dovrebbe sostituire l’IBA e quindi avocare tutti i campionati mondiali e continentali, oltre ai  tornei. Un compito difficile ma necessario per dare unicità al movimento dilettantistico mondiale. Peccato che tale decisione sia il risultato di un gesto politico gravissimo come il tentativo di annettersi uno stato sovrano, invadendolo militarmente.                                                                                                                                                                                              

Ho atteso gli esiti dei sorteggi prima di scrivere le mie impressioni in merito alle scelte del CIO per valutare il criterio per l’assegnazione delle teste di serie. L’ente mondiale olimpico, contrariamente alla volta scorsa (Tokyo 2021) non ha scelto una commissione specifica ma ha valutato la situazione partendo dai punti che vengono assegnati nelle rassegne internazionali. Un criterio che ha fatto il suo tempo e non rispecchia i valori reali. Assurdo valutare alla stessa stregua un evento per importante che sia, al mondiale o ai tornei continentali. Accade così che Irma Testa iridata in carica 2023, non venga considerata neppure ultima testa di serie, mentre la francese Zidani, battuta dall’azzurra nella semifinale mondiale, figura n. 3 mentre la kazaka Ibragimova, vice mondiale, a sua volta battuta dall’azzurra è n. 7.

La testa di serie n. 1 è Lin Yu, oro a Tokyo, ma battuta ai mondiali dalla kazaka. Evidente la stortura, che costringe l’azzurra a partire dai 16°, mentre le teste di serie vanno direttamente agli ottavi. Non solo, la irlandese Walsh e la portoricana Lozada, fermata nei quarti ai mondiali, passano agli 8° per grazia ricevuta, pur non essendo teste di serie. Appare evidente che i conti non tornano. Idem per Sirine Charaabi, argento mondiale nei 52, non inserita nelle teste di serie dei 54! Dove svetta la bulgara Petrova, 34 anni a dicembre, che ai mondiali 2023 non prese neppure parte. Mentre la cinese Wu che superò la nostra in finale ha scelto di scendere nei 50 kg. e il CIO l’ha posta testa di serie n. 1.  L’italiana è confusa tra le non quotate e dovrà disputare un match in più per riportarsi alla pari delle teste di serie. Debuttando oggi contro la mongola Munguntesetseg, bronzo iridato nei 54 kg. a New Delhi lo scorso anno. Ostacolo durissimo. Non è stato trattato bene neppure Mouhiidine, la nostra punta maschile, campione europeo 2023, vice iridato nei 92 kg., punito da una giuria scellerata in Uzbekistan in finale contro il sovietico Gadzhimagomedov, portato al titolo da giurie di parte, condizionate dalla presenza del presidente IBA, irritato per le decisioni del CIO sulla definitiva estromissione dell’ente dalle Olimpiadi e deciso a premiare i pugili russi, anche sul piano del denaro.

Visto che l’oro era strapagato. La finale vinta chiaramente da Mouhiidine, venne assegnata clamorosamente al russo, che già in semifinale venne salvato contro il brasiliano Machado che lo aveva costretto al conteggio nel terzo round, con un 3-2 ridicolo. A Parigi il nostro è in girone difficile. Debutta contro l’uzbeko Mullojonov, 24 anni, mancino spigoloso, che ai mondiali eliminò il plurititolato cubano La Cruz - favorito a Parigi dagli scommettitori - cedendo in semifinale al russo. In caso di successo il nostro avrà di fronte il vincente tra il brasiliano Machado e il promettente inglese Brown. In semifinale potrebbe trovare il tajko Boltaev o l’irlandese Marley mancino scomodo, già affrontati e battuti in precedenza. Qualora si aprisse la finale e lo ripeto, non sarà semplice, facilmente troverà il cubano La Cruz, che debutta nel suo girone contro il connazionale Dominguez, targato Azerbajan, la brutta copia del caraibico ufficiale. Altri nomi da segnalare per il podio, il terzo cubano-ispano Reyes oppure il belga Schelstraete.

Neppure al resto della squadra azzurra è stato riservato un percorso facile.  Nei 60 kg. femminili la Mesiano incrocia la turca Ozer, dalla boxe ostica. Dovesse spuntarla avrà la favorita del torneo, la irlandese Harrington, 35 anni a dicembre, attiva dal 2008, solo bronzo agli ultimi europei a Belgrado, ma un curriculum con ori mondiali ed europei in bacheca. Nei 60 kg. Natalia Shadrina, dopo una lunga milizia da russa, collezionando podi nazionali, senza mai il titolo, nel 2021 a 31 anni, diventa serba e inizia un nuovo percorso. Poca fortuna ai mondiali 2022 e 2023, subito out agli europei 2022 a Budva in Montenegro, eliminata dalla svedese Alexiusson, cambia rotta alla preolimpica di Cracovia, dove raggiunge la finale, battendo tra le altre la Mesiano e la turca Ozer, cedendo solo in finale alla Harrington.

Agli europei di Belgrado, in casa, ha centrato il colpo d’oro, unendo abilità e fattore campo. In semifinale ha eliminato una Harrington non al meglio e in finale la russa Asatrian, che partiva da favorita e si affaccia ai Giochi come testa di serie n. 8. Per una che tra il 2012 e il 2018, aveva raccolto sei argenti ai campionati russi, un traguardo quasi insperato da serba. Sulla carta meno irto il debutto di Cavallaro negli 80 kg. contro il turco Aykutsun, 22 anni, promosso alla preolimpica di Busto, in crescita. In caso di successo trova il cubano Lopez Cardona, favorito a Parigi, un talento assoluto, nonostante qualche inciampo (richiamo femminile). Nel suo ruolino l’oro iridato nel 2015 e a Parigi punta al terzo oro olimpico dopo aver vinto a Rio (2016) e Tokyo (2021).  

A seguire, domani domenica, la Sorrentino (50) che incrocia la kazaka Kyzaibay, 31 anni, presente ai mondiali 2023 dove venne battuta da Nguyen del Vietnam, assente a Parigi. Anche per la romana la strada verso il podio è in salita. Sul suo percorso la brasiliana Barbosa e poi la colombiana Valencia che ai mondiali fermò l’azzurra nei quarti. Nella stessa giornata combatte Mouhiidine contro l’uzbeko di cui abbiamo già parlato. Lunedì, unico azzurro il +92 Diego Lenzi che debutta contro Ecward (USA) testa di serie n. 1.  Chi vince trova l’azero Abdulayev, bronzo iridato. In questa categoria, l’uzbeko Jalalov (30 anni), iridato delle ultime due edizioni, oro uscente di Tokyo. Professionista dal 2018, residente a New York dove si allena e ha un record di 14 vittorie tutte per KO. Ho già espresso la mia contrarietà alla presenza dei professionisti con oltre 10 match ai Giochi. Tutto inutile. Martedì tocca a Irma Testa (57) che affronta la cinese Zichun Xu, 28 anni, qualificata a Bangkok dopo aver fallito a Busto.

Favorita la nostra azzurra. Superato il primo ostacolo, dovrà dimostrare ottima condizione trovando lungo la strada del podio probabili avversarie di rango quali  la colombiana Arboleda, la francese Zidane, la filippina Petecio, oro iridato 2019 e argento a Tokyo, superando per l’accesso in finale la nostra Irma, oppure l’indiana Jasmine. Nell’altra parte del girone la favorita è la Lin Yu di Taipei, che dopo aver fallito a Tokyo, eliminata dalla Petecio, cerca di accoppiare all’oro iridato 2022, quello olimpico.  Ultima a debuttare la campana Angela Carini nei 66 kg. contro l’ostica algerina Khelif, dalla boxe sfuggente. L’argento iridato 2019 ha un girone non impossibile e con un pizzico di fortuna potrebbe aspirare al podio. Che meriterebbe ampiamente. Questa la situazione ai nastri di partenza.

Non sarà per nulla facile la strada che porta al podio in nessuna delle otto categorie dove militano azzurre e azzurri. Lo dico sia pure con rammarico, fotografando le realtà dei fatti. Ovvero, leggendo i ragni di partenza. I Giochi sono anche una scommessa e in questo ci vuole anche un po’ di buona sorte. L’augurio è che lo stellone azzurro sia capace di compiere l’ennesimo miracolo. Per trovare chi sarà capace di ripetere l’ultimo oro italiano di Roberto Cammarelle a Pechino 2008.

Giuliano Orlando