Pau Gasol Sáez è nato a Barcellona il 6 luglio 1980 ed è un cestista spagnolo. Nato da Agustí Gasol e Marisa Sáez, rispettivamente infermiere e medica internista, ha due fratelli minori di nome Marc e Adriá che sono cestisti professionisti. Ha studiato medicina all'Università di Barcellona, ma ha interrotto gli studi per giocare in NBA. Gasol può giocare sia da ala grande che da centro, è un ottimo rimbalzista, sia difensivo che offensivo, ed è dotato di un eccellente tiro dalla media distanza. È anche un buon passatore, oltre che un giocatore molto abile in post basso, negli isolamenti e in pick & roll. Ai San Antonio Spurs ha aggiunto anche il tiro da 3 al suo repertorio. Queste sue caratteristiche gli hanno consentito spesso di mettere a referto "doppie doppie": ne ha realizzate oltre 550. Il suo ex compagno di squadra Kobe Bryant lo ha definito uno dei suoi migliori compagni di squadra. È ritenuto uno degli stranieri più forti ad avere militato in NBA, oltre che il cestista spagnolo più forte di sempre. Ha partecipato a 6 All-Star Game, ha fatto parte per 4 volte dell'All-NBA Team e ha vinto 2 titoli NBA con i Los Angeles Lakers. Gasol è stato il primo giocatore dei Memphis Grizzlies (oltre che il primo spagnolo) a partecipare all'All-Star Game, oltre a detenere il record della franchigia del Tennessee per percentuale di tiri dal campo segnati. Rientra tra i 47 giocatori ad avere realizzato in NBA allo stesso tempo almeno 20.000 punti, 10.000 rimbalzi, 3.500 assist e 1.500 stoppate, oltre che tra i 50 migliori realizzatori nella storia della lega.
Al Draft NBA del 2001 viene scelto dai Memphis Grizzlies dove milita fino al 2008 mettendo in mostra le sue qualità. La voglia di vincere un anello porta Pau a chiedere il trasferimento ai Los Angeles Lakers, squadra più attrezzata per la vittoria del titolo. Dopo una prima stagione in cui non riesce ad imporsi, chiude la stagione regolare successiva con 18,9 punti, 9,6 rimbalzi, 3,5 assist e 1 stoppata a partita, ed il 14 giugno 2009 vince il suo primo anello dopo la vittoria per 4-1 dei Lakers sugli Orlando Magic, ed è il primo spagnolo a vincere l'anello nella storia dell'NBA. Nel corso dei playoffs complessivamente registra una doppia doppia di media (18,5 punti e 10,8 rimbalzi a partita), affermandosi come seconda stella della squadra dopo l'MVP della finale Kobe Bryant. Entra nell'All-NBA Team (il terzo) per la prima volta in carriera. La stagione 2009-2010 vide lo spagnolo di nuovo protagonista ai massimi livelli con la maglia giallo-viola. Dopo aver chiuso la stagione regolare con una media di 18,3 punti, 11,3 rimbalzi, 3,4 assist e 1,7 stoppate a partita, guida i Lakers alla vittoria del secondo titolo consecutivo (il cosiddetto back to back) permettendo alla squadra californiana di prendersi la rivincita sui Boston Celtics. Nella decisiva gara-7 delle finali dei play-off ad una manciata di secondi dalla fine, è autore dei 2 punti e dei 2 rimbalzi decisivi. Con 19 punti e 18 rimbalzi complessivi in gara-7, dà un netto contributo alla vittoria della squadra, così come in tutta la serie, riscattando le deludenti «Finals 2008», dove non fu ritenuto all’altezza del palcoscenico in cui giocava. Kobe Bryant elogiò pubblicamente le prestazioni di Gasol con la maglia dei Lakers, riconoscendogli un ruolo fondamentale nella conquista dei due titoli consecutivi.
Dopo l’esperienza a Los Angeles, Gasol ha giocato per Bulls, Spurs, Bucks e Trail Blazers, senza però trovare successi di squadra. Con la Nazionale spagnola ha partecipato a tanti tornei vincendo 1 Mondiale (2006, di cui è stato MVP) e 3 Europei (2009, 2011 e 2015), oltre ad avere ottenuto 2 argenti (2008, 2012) e 1 bronzo (2016) alle Olimpiadi. Inoltre è il cestista europeo ad avere ottenuto più medaglie e ad avere segnato più punti nella storia di Eurobasket. Ha fatto da portabandiera della Spagna in occasione delle Olimpiadi 2012. È ambasciatore dell'UNICEF dal 2003 e ha creato l'associazione benefica Gasol Foundation. Il suo impegno nel sociale nel 2012 gli ha fatto vincere il «J. Walter Kennedy Citizenship Award» e il «NBA Community Assist Award». Il 6 settembre 2018 ha pubblicato un libro intitolato «Bajo el Aro: Aprender del éxito y del fracaso» sulla sua carriera cestistica. Ha anche scritto la prefazione del libro dell'ex compagno di squadra e amico Kobe Bryant, uscito nel novembre 2018 e intitolato «The Mamba Mentality».