Un pellegrinaggio sul sentiero del pistoiese lungo cento chilometri – Andrea Cuminatto – Il Cammino di San Bartolomeo a piedi. Da Fiumalbo a Pistoia in 5 tappe – ediciclo editore – Pag. 126 – Euro 14.00
di Giuliano Orlando
La natura è una delle poche fonti di nutrimento, che non ti chiede di passare alla cassa per pagare il disturbo. Più o meno è la teoria che il Cammino di San Bartolomeo ti propone assicurandoti energia e sensazioni nuove e piacevoli. Con una premessa d’obbligo. Chi era San Bartolomeo? Uno dei dodici apostoli, chiamato anche Natanaele nel Vangelo di San Giovanni. Dopo la morte di Gesù partì per l’Asia Minore e il Caucaso, trovando una fine atroce: spellato vivo. A Pistoia si trova la chiesa romanica di San Bartolomeo d’epoca longobarda. E fu il principe longobardo Sicardo a recuperarne le reliquie del santo a Lipari, giunte secoli prima dal Caucaso, conservate a Benevento. In particolare nella zona del pistoiese la devozione del santo è molto sentita e viene considerato protettore dei bambini. I paesi di Fiumalbo e Cutigliano lo festeggiano il 23 e 24 agosto. Per quanto riguarda la camminata intitolata al Santo, ha molte similitudini con la più popolare Santiago de Compostela, per un episodio del XII secolo allorchè vennero mandati due pellegrini partiti da Pistoia, portando al ritorno con un frammento del cranio di San Jacopo che venne ospitato nella cattedrale di San Zeno, e da quel momento divenne il patrono di Pistoia. Oggi l’ecomuseo della montagna pistoiese è attivo dal 1990 e consiste in una rete di sei itinerari che raccontano storia, cultura, tradizioni e l’aspetto naturalistico dell’Appennino Pistoiese. Testimonianze del rapporto tra uomo e natura incancellabili. Indicati come Naturalistico, della vita quotidiana, dell’Arte sacra, del ghiaccio, del ferro e della pietra. Un patrimonio immenso da consumare con lentezza per non perder nulla di un tesoro senza limiti, a cavallo tra Emilia Romagna e Toscana. Per godere della varietà e bellezza del mondo vegetale e animale, per confrontare abitudini antiche con quelle attuali. L’arte sacra ha il suo picco nella pieve di Popiglio, dove l’arte barocca ti sorride. Anche l’arte del ghiaccio naturale sviluppatasi nella montagna pistoiese ha la sua storia, la cui produzione dalla fine del settecento ai primi decenni del novecento era produttiva. La ghiacciaia della Madonnina nei pressi delle Piastre e la testimonianza maggiore che trovi nel corso della terza tappa. Lo storia della siderurgia in epoca tardo medioevale e pre industriale, che grazie a Cosimo I de’ Medici dal 1543 divenne il primo polo del Granducato di Toscana. Il sesto percorso, quello della pietra è l’unico fuori dal tracciato lungo il Cammino di San Bartolomeo. Un viaggio a ritroso nella storia della montagna, sul tracciato medioevale della Via Francesca della Sambuca, trovando l’antico borgo fortificato e recentemente restaurato. Visibili antiche maschere scolpite nella pietra, legate a ritualità magiche. Come prepararsi? Leggendo questo prezioso volumetto, trovando tutti i particolari per conoscere metro per metro queste camminate magiche, che assicurano il premio di sentirsi più ricchi nel cuore e nell’anima. Mica poco. Giuliano Orlando