"Schwazer testimonial contro il doping? Ce lo auguriamo, dovrebbe diventare il leader nella battaglia contro il doping. Si deve fare questo quando si cade nel baratro, ma l'aspetto umano deve essere salvaguardato". A dirlo è il presidente del Coni, Gianni Petrucci, tornato sulla vicenda del marciatore azzurro Alex Schwazer, risultato positivo all'Epo dopo un controllo antidoping disposto dalla Wada lo scorso 30 luglio.
Petrucci ribadisce come il Coni fosse all'oscuro di tutto. "La procura antidoping non sapeva di questo nome - ha spiegato a Radio Anch'Io -. L'avessimo saputo, avremmo sicuramente fatto qualcosa. La Procura di Padova ci ha avvisato dell'indagine in corso, ma non ci ha dato nessuna informazione sul nome del ragazzo".
Il numero uno del Coni ha aggiunto che "tutto è migliorabile, ma non dimentichiamo che l'Italia è all'avanguardia mondiale nella lotta al doping, con le leggi migliori al mondo. Certo - ha concluso Petrucci - quello che è successo a Schwazer può aiutarci ancora a migliorare il nostro sistema. Bisogna riconoscere, però, che non possono essere scoperti così facilmente".