"In seguito ai nuovi, gravi, costanti e inaccettabili problemi societari, mi vedo obbligato a rassegnare le dimissioni irrevocabili dalla carica di allenatore del Pisa Calcio". La telenovela sotto la Torre Pendente si arricchisce di un nuovo e - a questo punto della preparazione - inaspettato capitolo: Ringhio lascia la panchina nerazzurra per continui attriti con la dirigenza, capitanata adesso dal presidente Fabio Petroni. "Non ci sono le condizioni per lavorare con vorrei io - scrive in una nota fiume l'ex centrocampista di Milan e Nazionale -. Sono costretto a questa scelta, unitamente al mio staff, perché fare finta di niente sarebbe stato un atto irresponsabile, soprattutto nei confronti della città e dei tifosi, che non lo meritano". Adesso in città circola il nome di Zeman, ma prima ci sarà da dare spiegazioni ai tifosi, spiazzati da una simile situazione a poche settimane dal via.
E pensare che appena un mese e mezzo fa, Gattuso si era reso protagonista di una pazzesca cavalcata nei playoff di Lega Pro, culminata con l'esaltante promozione in Serie B: "So bene che le difficoltà fanno parte del mestiere e ritengo di avere dimostrato, in particolare modo già durante la scorsa stagione, caratterizzata da non pochi intoppi, che gli ostacoli non mi fanno mai paura e che non mi scoraggiano di sicuro. Ma qui si è ampiamente passato il segno - aggiunge Gattuso, che alla fine di giugno sembrava aver ricucito lo strappo con la dirigenza per gettarsi nella nuova stagione -. Giudico doveroso prendere le distanze da una gestione che non appare in grado di garantire al club non solo un futuro, ma anche un presente senza incognite extra sportive. Serberò sempre un ricordo magnifico di questa esperienza, la mia gratitudine verso il Pisa e Pisa non potrà mai venire meno".