La vittoria del Portogallo sulla Polonia ha reso più complicata la sfida di Nations League contro Lewandowski e compagni, in programma domenica. Alla vigilia, Roberto Mancini, ct dell'Italia, parla in conferenza stampa, invitando tutti a non gridare al fallimento in caso di ko e retrocessione in Lega B. "Volevamo fare buona figura, e non si può fare in poco tempo, la strada è lunga. Proveremo a migliorare, probabilmente giocheremo per arrivare secondi, ma se anche dovessimo retrocedere non sarebbe un dramma. Perdendo non si pregiudica la partecipazione all'Europeo, anche squadre come Inghilterra, Croazia o Olanda possono retrocedere".
Attesi pochi, se non zero, cambiamenti in vista del match di Chorzow: "Magari giocheranno sempre gli stessi: un mese fa non c'erano giocatori al massimo della forma, ora ho avuto modo di vederli e loro si sono trovati: andiamo avanti così". Una conferma del tridente Chiesa-Insigne-Bernardeschi, senza una vera punta di ruolo. "Anche Sarri lo faceva e giocava bene - ricorda il ct azzurro - con o senza Higuain. C'è poco fisico, ma per giocare bene bisogna pur soffrire da un certo punto di vista. A Genova abbiamo fatto bene, poi i cambi hanno stravolto tutto, ma non per colpa di chi è subentrato, ma per via del caos generato dalle sostituzioni".
L'Italia dovrà, per evitare la retrocessione, vincere in Polonia, come ha fatto il Portogallo. "Loro hanno meritato di vincere, ma i polacchi hanno ottimi giocatori di talento, non sarà semplice. All'andata, inoltre, il pareggio era giusto". Sul futuro italiano, in campo e in Federazione: "E' presto per fare un bilancio - dice Mancini - ci buole tempo. Per quanto riguarda chi sarà il presidente, a noi riguarda poco: noi dobbiamo pensare al campo. Io resto ct e i giocatori restano quelli, tutto nella norma".