Ritorno degli ottavi di finale di Champions League, con l’Inter che si reca a Oporto per difendere l’1-0 dell’andata firmato da Lukaku. I nerazzurri hanno la possibilità di qualificarsi ai quarti di finale dopo 12 anni, ma per farlo dovranno sopravvivere alla bolgia del do Dragao tutto esaurito.
Archiviata la sconfitta beffarda di La Spezia, l’ottava in campionato, l’Inter si appresta ad affrontare la partita più importante della stagione. A Oporto, i nerazzurri hanno la possibilità di ritornare tra le migliori 8 d’Europa, traguardo che manca all’appello da ben 12 anni. L’ultima volta fu con Leonardo in panchina nel 2011, l’anno successivo al Triplete, con l’eliminazione piuttosto brutta patita con lo Schalke 04. Da quel momento l’Inter è arrivata al massimo agli ottavi di finale, destino che Inzaghi spera non si ripeta anche quest’anno, che c’è un ottavi di finale più “fattibile” rispetto ad esempio a quello di 12 mesi fa con il Liverpool. Di fronte c’è il Porto dell’ex Sergio Conceiçao, sconfitto di misura a San Siro grazie alla zampata di Lukaku nei minuti finali, dopo che i lusitani erano rimasti in dieci per l’espulsione di Otavio.
Un vantaggio striminzito, che ovviamente non può bastare per far dormire sonni tranquilli ma che è già qualcosa in un confronto che sulla carta è abbastanza equilibrato e lo si è visto anche a San Siro, almeno finchè le squadre erano in parità numerica. Ad attendere l’Inter c’è un do Dragao gremito in ordine di posto, pronto a sostenere il Porto nella rimonta. Fondamentale per Lautaro e compagni, oltre a non perdere calma e concentrazione nemmeno un istante in un ambiente che non si preannuncia per nulla facile, sarà mantenere una certa solidità difensiva, cosa che non si è vista finora nelle partite giocate in trasferta. Con i 2 presi al Picco, sono 29 i gol presi tra campionato e Champions League lontano da casa. Decisamente troppi se si vuole puntare ai grandi traguardi.
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