21 anni fa il Comitato Olimpico Internazionale si riuniva per eleggere gli atleti che meglio rappresentavano lo sport.
Nell'anno 1999 si stava per chiudere il II millennio, e di conseguenza il XX secolo. Un occasione importante per mettere un punto, stabilendo chi, più di chiunque altro, avesse lasciato un'impronta così indelebile nella memoria collettiva al punto che il suo nome da lì in poi sarebbe stato semplicemente sinonimo dello sport che egli/ella avesse praticato. Fu così presa questa iniziativa da parte del CIO, presieduto dallo spagnolo Juan Antonio Samaranch, allora a capo dell'organizzazione da quasi un ventennio, di premiare gli Atleti del Secolo, selezionati, dopo delle nomination preliminari, da una giuria altamente qualificata, in una serata di gala tenutasi a Vienna il 19 novembre 1999. Furono più di 90 gli atleti nominati, tra cui diversi italiani, come per esempio Giacomo Agostini, Dino Zoff, Dino Meneghin, Deborah Compagnoni e Alberto Tomba. Nessuno di loro riuscì però a fregiarsi dell'ambito riconoscimento, che spettò a nomi decisamente centrali nella storia sportiva del secolo scorso. Partendo dall'automobilismo, il premio fu assegnato ad Alain Prost, pilota francese tra i migliori negli anni '80. Con 51 vittorie in 202 Gran Premi, Prost ha trionfato in tre Mondiali di Formula 1 con la McLaren nell'85, '86 e '89, e dopo un passaggio in Ferrari, ha portato a casa l'ultimo successo con la Williams nel 1993, al ritorno dopo un anno sabbatico. Stupì la scelta di non premiare Senna, scomparso tragicamente pochi anni prima. Per quanto riguarda il tennis il nome fu quello di Steffi Graf, nome su cui è impossibile non essere d'accordo: 22 titoli vinti del Grande Slam, ma soprattutto tuttora l'unica tennista, comprendendo anche gli uomini ad aver vinto nello stesso anno non solo tutti i maggiori titoli (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open), ma anche la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Seoul 1988. Un primato davvero difficilmente eguagliabile, quello dell'attuale moglie di Andre Agassi.
Nello sci furono premiati Annemarie Moser-Proell e Jean-Claude Killy, austriaca e francesi, tra i maggiori esponenti dello sci alpino dove hanno fatto incetta di vittorie in ogni specialità tra Giochi Olimpici e titoli Mondiali. Anche nel nuoto premiati un uomo e una donna: Dawn Fraser, la prima donna a scendere sotto il minuto nei 100 metri stile libero, e Mark Spitz, leggendario nuotatore statunitense capace di vincere 11 medaglie, di cui 9 del metallo più pregiato. Nell'atletica fu eletto Carl Lewis, il leggendario figlio del vento, il quale dominò letteralmente la disciplina tra gli anni '80 e '90, riuscendo a trionfare non solo nella corsa sprint dei 100 metri, ma anche nel salto in lungo. La successiva menzione d'onore è per Nadia Comaneci, la ginnasta di cui avevamo parlato poco tempo fa in occasione del suo compleanno, capace di mandare in tilt anche i sistemi di valutazione grazie ai 10, la valutazione perfetta, che ottenne più volte a Montreal 1976. Ma i pezzi grossi non sono finiti: venendo alla boxe, come non premiare Muhammad Ali, il fu Cassius Clay? Più volte detentore del titolo mondiale dei massimi, Ali non fu solo un pugile ma anche un'icona senza tempo per il suo impegno nei diritti civili, seguito dal cambio del nome dopo aver scoperto la religione musulmana. Anche nel basket l'esito appare quasi scontato: Michael Jordan, celeberrima guardia dei Chicago Bulls, aveva da poco compiuto il secondo three-peat, ovvero la conquista di 3 titoli NBA consecutivi, a cui era già arrivato prima del primo ritiro a metà anni '90. Impossibile non premiarlo. La ciliegina sulla torta, ovviamente, riguardava il calcio, e l'ultimo riconoscimento fu assegnato a Pelé. Edson Arantes do Nascimento, da poco 80enne, è e rimane tuttora il calciatore più riconoscibile di ogni epoca, grazie ai suoi oltre 600 gol in carriera con il Santos e ai 3 Mondiali vinti con la magica maglia verdeoro del Brasile, nel '58, nel '62 e nel '70. Una serata magica, in cui sono stati celebrati uomini e donne che con le loro grandi imprese hanno onorato al meglio la mistica dello sport.
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