Quasi 22 anni, tanti trofei e tante delusioni in ambito nazionale e continentale: può essere riassunto così il percorso di Arsene Wenger alla guida dell'Arsenal, un percorso che si concluderà ufficialmente al termine di questa stagione. L'addio del tecnico francese era atteso al termine del 2016-17 e dopo che i Gunners non avevano conquistato la qualificazione in Champions League (dopo 20 partecipazioni di fila e la finale contro il Barcellona nel 2005-06), ma alla fine Wenger aveva deciso di restare e firmare per un'altra stagione: dopo un 2017-18 che vede l'Arsenal stazionare in 6a posizione nella Premier League con 54 punti e pochissime chance di migliorare la propria classifica, però, le critiche dei tifosi erano diventate insostenibili e Wenger ha scelto di porre fine (d'accordo col club) alla sua avventura alla guida del club londinese. Si interromperà a fine maggio, dunque, l'avventura che era iniziata il 1° ottobre 1996, quando il 47enne Arsene Wenger si sedeva sulla panchina dei Gunners arrivando direttamente dall'esperienza giapponese coi Nagoya Grampus e con un palmares scarno: aveva vinto la Ligue 1 e una Coupe de France col Monaco, una Coppa giapponese e null'altro.
Una scelta che fece discutere, ma che col senno di poi ha portato nella bacheca dell'Arsenal tre Premier League (1997-98, 2001-02 e 2003-04: una da imbattuto), 7 FA Cup e altrettante Community Shield: certo, le delusioni e gli errori (sul mercato e non) sono stati tanti, ma non si può negare che Arsene Wenger abbia fatto (nel bene e nel male) la storia di un Arsenal che ha avuto in rosa tanti grandi giocatori. Da Henry a Pires, passando per Ozil, Sanchez, Ramsey, per la generazione d'oro britannica (Seaman, Keown, Adams ecc) e per i big recenti: alcuni scoperti da Wenger, altri acquistati quand'erano al massimo della forma. E ora, 22 anni dopo, il tecnico francese lascerà l'Arsenal e avrà un grande obiettivo per il finale di stagione: conquistare la vittoria nell'Europa League (sfiderà l'Atletico Madrid in semifinale) e lasciare regalando ai Gunners una qualificazione in Champions League che è ormai compromessa in campionato. Una sfida avvincente da portare a termine in un mese circa, e intanto Wenger ha ringraziato proprietà e tifosi nella nota ufficiale comparsa sul sito dei Gunners: ''Dopo delle attente considerazioni e discussioni col club, ho deciso che questo è il momento giusto per lasciare l'Arsenal: me ne andrò al termine della stagione - spiega Wenger -, e sono grato al club perchè ho avuto il privilegio di poterlo guidare con integrità e passione per tantissime stagioni. Ringrazio lo staff, i giocatori, la dirigenza e i tifosi che hanno reso la mia esperienza nei Gunners speciale e indimenticabile, e chiedo a tutti di supportarci nel finale di stagione. Sarò sempre un tifoso e un amante dell'Arsenal''. L'annuncio arriva quando Wenger sta per toccare quota 1193 panchine (sfiorerà le 1200 a fine stagione: al momento 690 vittorie, 260 pari e 242 ko), e ora parte il toto-sostituto: al momento il favorito sembra essere Patrick Vieira, che sta guidando il New York City in MLS, ma occhio a Thierry Henry e a qualche vecchio volpone della panchina (Ancelotti?).