Ai piedi di Cristiano per vivere un sogno: il Portogallo si affida alla sua stella e leggenda per centrare una doppietta già riuscita ai cugini spagnoli, e vincere il Mondiale a due anni dal successo (inatteso) nell'Europeo. I lusitani hanno qualche volto nuovo in rosa, ma il ct è lo stesso e risponde al nome di quel Fernando Santos che era riuscito a trasformare un'eterna incompiuta in una solida outsider. E anche il leader è lo stesso: stiamo parlando ovviamente di CR7, che ha l'ultima occasione della sua carriera per vincere un Mondiale: lo attende una rassegna da leader e da veterano, nella quale dovrà sfruttare l'ottima condizione mostrata in Champions League per trascinare i suoi.
Cristiano guiderà un Portogallo dalla difesa non convincente, nella quale Pepe e Josè Fonte, che giocano rispettivamente in Turchia e Cina, dovranno fare gli sceriffi cattivi, mentre Cedric (fresco di salvezza con il suo Southampton in Premier) e Raphael Guerreiro spingeranno sulle fasce. E proprio in difesa ci sono le assenze più sorprendenti per il Portogallo: Cancelo e Semedo non saliranno sull'aereo per la Russia, alla pari dei vari Rony Lopes, Nani e Andre Gomes: al loro posto i ''locali'' Ricardo Pereira e Ruben Dias, due scommesse provenienti da Porto e Benfica.
Sarà il Portogallo dei grandi esclusi, ma anche quello degli italiani e degli ex italiani: nei 23 c'è André Silva, che dividerà l'attacco (targato Mendes) con Cristiano Ronaldo, ma a sorpresa c'è anche Mario Rui, reduce da una stagione non del tutto esaltante col Napoli. Tra gli ex italiani, invece, ecco Joao Mario e Bruno Fernandes. Il secondo ha vissuto una grande stagione nello Sporting, il club da cui proviene un giocatore accostato alla Serie A: Rui Patricio difenderà i pali del Portogallo, ma a giugno potrebbe fare lo stesso con quelli del Napoli.