Alla ricerca di un Mondiale... coi baffi: la Russia non ha più il volto corrucciato di Fabio Capello, ed è guidata da Stanislav Cherchesov e dai suoi baffoni. Il commissario tecnico della nuova Russia, un passato da portiere della nazionale, non si trova di fronte un compito facile: Vladimir Putin e gli oligarchi russi si aspettano un grande Mondiale, ma la nazionale russa è reduce dal fallimento totale dell'Europeo, e non è mai andata oltre il girone eliminatorio nelle tre edizioni della rassegna iridata a cui ha preso parte (USA '94, Giappone/Corea 2002 e Brasile 2014).
Sarà la Russia dei veterani, coi soliti Akinfeev, Ignashevich, Zhirkov e Dzagoev presenti nei pre-convocati, ma anche quella dei naturalizzati: sono russi d'adozione il portiere Guilherme, il terzino Mario Fernandes e il centrocampista difensivo Neustadter. E proprio Mario Fernandes, stella del CSKA, è uno dei protagonisti più attesi: in Russia è cresciuto fino a diventare un leader della nazionale, e dovrà dare sicurezze a un reparto che aveva mostrato parecchie lacune nelle ultime apparizioni europee e mondiali.
Ma sarà, ancora una volta, la Russia dei gemelli: i fratelli Berezutskiy non si sono guadagnati la convocazione, ma non potevano restare fuori i gemelli Miranchuk, che hanno trascinato la Lokomotiv al primo titolo nazionale dopo 14 anni. Aleksei gioca a centrocampo, Anton si diletta sulla trequarti: sono i nuovi gemelli russi, e chissà che non riescano a regalare un grande Mondiale a un calcio che da troppo tempo fatica nelle competizioni internazionali. Li attende un Mondiale da leader, visto l'infortunio di Kokorin.