Da qualche mese, Gianluigi Buffon ha completamente cambiato vita e Paese, andando al Paris Saint-Germain. In una lunga intervista per la Gazzetta dello Sport, il portiere ha parlato del periodo di ambientamento sotto la Torre Eiffel. "Mi piace la città e la quotidianità di Parigi, sto provando a parlare francese perché non sopportavo gli stranieri che dopo anni ancora non parlavano italiano in Serie A, per cui ci ho provato subito. Mi rispettano, quando ho giocato in casa di Rennes e Guingamp ho ricevuto tanti applausi. Sono contento del mio ruolo: metto a disposizione la mia esperienza e dimostro di esserci ancora. Qui hanno subito capito che è arrivato uno che sta invecchiando, ma che cerca comunque uno spazio importante. Quando gioca Areola, faccio di tutto per aiutarlo".
Capitolo Italia: "Dopo la Svezia - dice Buffon - Di Biagio mi ha chiamato dicendo di avere bisogno per le due amichevoli. Naturalmente, per un senso di responsabilità ho detto di sì, ed è venuto fuori di tutto, ero diventato il vecchio aggrappato alla poltrona, mentre dal resto del mondo parlava di come rappresentavo l'azzurro. Serve il giusto mix tra giovani ed esperti per andare avanti, e vanno i migliori a prescindere dall'età. Ho dato la mia disponibilità anche a Mancini, sono crome la Croce Rossa: se c'è un'emergenza ci sono. Ma so che non ce ne sarà bisogno: ci sono Donnarumma, Perin, Sirigu, Cragno sta crescendo, tornerà Meret".