Il comitato organizzatore di Qatar 2022 avrebbe provato a comprare i voti di alcuni dirigenti africani nella corsa per l'assegnazione del Mondiale. A rivelarlo è Phaedra Almajid, ex responsabile della comunicazione del comitato organizzatore, in un'intervista a France Football.
La donna, licenziata nel 2010, avrebbe assistito personalmente a una riunione "compromettente" organizzata nel gennaio 2010 nella suite di un hotel di Luanda, capitale dell'Angola, dove era in corso il congresso della confederazione africana. "I componenti del comitato qatariota - ricorda la Almajid - hanno incontrato un alto dirigente del calcio africano e gli hanno offerto un milione di dollari per avere l'appoggio della sua Federazione. Il dirigente senza neanche guardarli in faccia gli ha risposto: 'Perché non facciamo un milione e mezzo?'. Poi i qatarioti gli hanno chiesto se potevano contare sul suo appoggio e lui ha risposto di sì". La donna ha poi aggiunto che scene simili si sono ripetute con altri responsabili del calcio africano.
Le rivelazioni di Phaedra Almajid non fanno che rafforzare i sospetti sulle modalità di assegnazione del Mondiale 2022 su cui ha indagato per primo il Sunday Times, che dal 2012 sta portando avanti un'inchiesta approfondita sul caso. In particolare i giornalisti Heidi Blake e Jonathan Calvert sono entrati in possesso di milioni di documenti telematici che proverebbero diverse irregolarità e casi di corruzione nel voto di Qatar 2022.