In una domenica mattina di fine gennaio, Rafael Nadal ha scritto la storia del tennis. Lo spagnolo ha vinto infatti il 21° Slam, uno in più di Federer e di Djokovic, con cui ha condiviso epiche battaglie, finali memorabili e quasi un ventennio di rivalità che rimarrà scolpita negli annali dello sport. La vittoria contro Daniil Medvedev è la diapositiva della natura di Nadal, un atleta clamoroso, in grado di recuperare dai malanni fisici che lo hanno condizionato negli ultimi anni, e di alzare al cielo il secondo Australian Open, a dodici anni dal primo ed unico trionfo a Melbourne.
Eppure i primi due set della finalissima contro Medvedev, russo numero 2 al mondo e vincitore degli US Open 2021, sembravano parlare quasi da sé: 6-2, 7-6 in favore di Medvedev, padrone del campo con un peso della pallina superiore e con una precisione da fondo campo che non trovava, in Nadal, il giusto antidoto. Anche nel terzo set, Nadal si è trovato sotto nel punteggio ma il sesto game ha segnato la svolta: Medvedev va avanti 40-0 sul servizio dello spagnolo, conquistando tre palle break che sanno di match-point anticipati. Il maiorchino, con caparbietà e grandi letture, riesce ad annullarle e, al secondo game-point, chiude il gioco in suo favore, tirando un sospiro di sollievo ma incrinando le certezze dell'avversario. Un paio di palle corte precise spezzano le gambe a Medvedev che, improvvisamente, inizia a sbagliare scelte. Sul 4-4, Nadal si conquista due palle break, concretizzando la seconda che gli permette di servire per il set nel decimo game, chiuso in suo favore a 0. Un segnale.
Nel quarto set, il livello del match si alza ancor di più: Nadal strappa la battuta a Medvedev nel terzo game ma il russo reagisce e controbreakka per il temporaneo 2-2. Lo spagnolo, però, è più centrato, strappa nuovamente il servizio all'avversario - game di 16 punti - e si aggiudica anche il quarto set. Il quinto e decisivo parziale è ancora negli occhi dei tifosi e appassionati di tennis: Medvedev appare come un pugile suonato e cede la battuta nel quinto game. Nadal, con la ferocia che contraddistingue i più bravi, annulla tre palle break nel game successivo e sale prima sul 4-2 e poi sul 5-3, andando a servire, sul 5-4, per il torneo. Medvedev va sotto 30-0 ma, con quattro punti di fila, ritorna in carreggiata, accendendo un pubblico totalmente schierato dalla parte dello spagnolo. Medvedev annulla due palle break ma cede alla terza, con Nadal che non trema e chiude a 0 per il definitivo 7-5 che lo erge a tennista con maggior numero di Slam vinti.
Il nativo di Manacor ha scritto una pagina di tennis, di sport, di vita. Una vittoria che vale anche per tutti noi, come un invito a non arrendersi mai. Anche quando non ci sono segnali positivi o spiragli di luce. La luce che, in fondo al tunnel, ha premiato Rafael, uno degli sportivi più resilienti della storia. Le dichiarazioni post-vittoria sono la conferma. «È stata la mia vittoria più inattesa e sorprendente. Le cose, come ho detto in passato, possono cambiare rapidamente, anche sotto il profilo fisico. Stavolta non ho sentito alcun dolore al piede, e questo mi ha dato fiducia. Adesso sento di poter competere ancora ad alto livello per un po', e questo mi rende felice». Da un quasi ritiro al trionfo più inaspettato. Un'impresa che nemmeno il tempo ne cancellerà la portata.