Raul, l'ora del ritiro: "E' il momento giusto". Video

Pubblicato il 16 ottobre 2015 alle 08:00:19
Categoria: Notizie Liga
Autore: Redazione Datasport.it

Anche per i grandi arriva l'ora del ritiro. Ad annunciare la sua decisione stavolta è Raul Gonzalez Blanco, meglio noto come Raul, formidabile attaccante spagnolo e leggenda del Real Madrid: "Ho scelto di dire basta alla fine di questa stagione - le parole del bomber iberico, attualmente in forza ai New York Cosmos in North American Soccer League -. Nei prossimi mesi deciderò quale sarà il prossimo passo della mia carriera". All'età di 38 anni, dunque, Raul si ritira: lo conferma anche il sito dei Cosmos.
 
Straordinario il percorso di uno degli attaccanti più forti nella storia del calcio spagnolo: 937 partite e 402 gol tra Real Madrid, Schalke 04, Al-Sadd e New York Cosmos, oltre a 102 presenze e 44 reti con la maglia delle Furie Rosse. "Giocare a calcio è stata la mia vita per molto tempo - continua Raul -, non è una decisione semplice ma credo che sia arrivato il momento giusto per dire addio. Sono grato a tutti quelli che mi hanno sostenuto lungo tutto l'arco della mia carriera: ora voglio concentrarmi sulle ultime gare da giocare coi Cosmos".
 
Una carriera immensa, costellata di gol e quasi interamente colorata di bianco, quello del Real Madrid. E pensare che Raul è cresciuto nella 'cantera' dei rivali, quell'Atletico Madrid che nel 1992 decise di sopprimere le giovanili per problemi economici e svincolò tutti i ragazzi: tra questi c'era anche lui, che sarebbe diventato capitano e simbolo delle Merengues. L'esordio in Liga arriva il 20 ottobre 1994 contro il Real Saragozza, e proprio contro l'Atletico ecco il primo gol, il 5 novembre, condito da un assist a Ivan Zamorano e un rigore procurato.
 
 
Con la maglia del Real Madrid Raul vince 6 campionati spagnoli, 4 Supercoppe, 3 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Supercoppa Europea. A livello individuale arrivano 2 titoli di Pichichi, 2 di capocannoniere della Champions, 3 di miglior giocatore Uefa e un contestatissimo secondo posto al Pallone d'Oro 2001, premio assegnato a Michael Owen nonostante i 32 gol in 50 partite del fuoriclasse del Real. Indimenticabile per lui la finalissima di Champions allo Stade de France contro il Valencia: il 24 maggio 2000 le Merengues vincono 3-0 a Parigi e lui segna in fuga solitaria il terzo gol della squadra di Del Bosque.
 
 
Raul lascia Madrid nell'estate del 2010 e si accasa allo Schalke 04, dove in due anni segna 40 reti su 98 partite complessive, aiutando la squadra di Gelsenkirchen a conquistare 1 Coppa di Germania e 1 Supercoppa. Il capolavoro è ancora una volta in Champions League: con 5 gol in dodici gare (due anche all'Inter campione in carica nei quarti di finale) trascina la sua squadra fino in semifinale, dove viene eliminata dal Manchester United. Fantastico il duello a distanza con Filippo Inzaghi per il titolo di miglior marcatore nelle competizioni europee.
 
 
Dal 2012 Raul decide di andare ad insegnare calcio prima all'Al Sadd, in Qatar, e poi negli Stati Uniti. Il grande rimpianto della carriera è senza dubbio quello di non essere mai riuscito a trascinare la Spagna alla vittoria: con Raul in attacco le Furie Rosse hanno sempre raccolto enormi delusioni. 18 le sue presenze tra fasi finali di Mondiali (tre: 1998, 2002 e 2006) ed Europei (due: 2000 e 2004) e soltanto 6 gol, peraltro mai decisivi. Un piccolo neo in una carriera leggendaria. Addio Raul.