Carlo Tavecchio è stato squalificato per sei mesi dalla Uefa per le celebri frasi a sfondo razzista pronunciate a luglio. Il massimo organo calcistico europeo, che aveva aperto un provvedimento ad inizio agosto, ha deciso di impedire le commissioni al presidente federale, che dunque non sarà presente al congresso Uefa del marzo 2015. Tavecchio potrà comunque rappresentare la Figc in campo internazionale anche in occasione delle gare degli azzurri.
Con una nota sul proprio sito ufficiale, la Figc ha fatto sapere di non avere intenzione di ricorrere contro la sanzione imposta dall'Uefa. "Carlo Tavecchio - recita il comunicato federale -, dopo aver spiegato la propria posizione, ha preso atto della proposta formulata dall'Ispettore Disciplinare della Uefa e ha deciso di accettarla al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la Uefa e la Figc per un lungo periodo e che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al Tas per stabilire se la Uefa fosse competente ad intervenire su questa materia, stante l'avvenuta archiviazione di un analogo procedimento da parte della Procura Federale. Il Presidente Tavecchio ha dunque aderito alla proposta dell'Ispettore Disciplinare della Uefa, il quale ha chiesto che Tavecchio si astenga dal partecipare al Congresso della Uefa in programma il 24 marzo 2015 e si astenga altresì dal partecipare o dal farsi nominare in eventuali Commissioni Uefa per un periodo di sei mesi. Tavecchio si è poi impegnato con la UEFA ad attivare in Italia una speciale iniziativa in favore dell'integrazione, come del resto aveva annunciato già in occasione della presentazione del suo programma. La definizione così concordata tra il Presidente Tavecchio e l'Ispettore Disciplinare della Uefa è stata recepita dalla Commissione Disciplinare con una formale decisione che pone fine al procedimento".