Razzismo, Wenger attacca: "In Italia è un problema"

Pubblicato il 16 marzo 2013 alle 08:00:02
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

Durante Inter-Tottenham di Europa League, da una parte della curva dei tifosi nerazzurri, sono partiti cori razzisti e ululati all'indirizzo di Emmanuel Adebayor, attaccante togolese degli Spurs. Gli episodi non sono sfuggiti al delegeto Fare (Football Against Racism in Europe) che li ha segnalati all'arbitro: ora per l'Inter potrebbero scattare deferimento e multa. Il portiere del Tottenham, Brad Friedel, si scaglia contro i tifosi interisti: "Sono disgustato - dice al Sun -. L'Uefa può continuare a organizzare campagne e iniziative in merito ma, finché certi comportamenti non verranno insegnati nelle scuole, in certi paesi non cambierà mai nulla. Mia moglie è delle Barbados, vivo il razzismo da vicino. E' un fenomeno mondiale che coinvolte gente molto ignorante". André Villas Boas, alla fine di Inter-Tottenham, non ha nascosto il suo disappunto: "I cori si sentivano benissimo. E non è la prima volta", ha detto il tecnico della formazione londinese.

Sulla questione è intervenuto anche il tecnico dell'Arsenal, Arsene Wenger, che non ha certo usato giri di parole: "Non so se attualmente si faccia abbastanza per porre un argine a questa piaga. Certamente la situazione è migliore rispetto a qualche anno fa, ma c'è ancora molto da fare. Le squadre inglesi soffrono questo trattamento molto spesso in occasione delle loro trasferte italiane. Ma non credo che la risposta giusta sia quella di abbandonare il campo, penso che la miglior cosa da fare sia individuare i responsabili e punirli. Se lasci il campo perdi la partita e in questo modo concedi un enorme potere proprio a coloro che dovresti combattere. Una possibile soluzione sarebbe invece bandire questi tifosi dal calcio o, in alternativa, bandire i club che non puniscono certi atteggiamenti".