Ai margini del progetto tecnico di José Mourinho, Iker Casillas si sente comunque il capitano del Real Madrid. E da vero capitano non si dà per vinto all'indomani della pesante batosta subita a Dortmund: c'è ancora il ritorno, e le Merengues hanno il dovere di crederci: "Il Real non è mai stanco di compiere grandi imprese - le sue parole a margine di un evento dell'Adidas -. Le sensazioni avute ieri non sono certo state buone, perdere per 4-1 una semifinale di Champions è sempre doloroso. Però vedo che lo spogliatoio ha immediatamente cominciato ad animarsi e a rendersi conto che c'é anche la partita di ritorno. Tutto passa per questa partita, dobbiamo chiamare a raccolta tutto il 'madridismo' affinché la gente ci spinga. Voglio un Bernabeu pieno, può succedere di tutto e dobbiamo morire sul campo: in palio c'è una finale a Wembley".
Casillas analizza anche la dinamica di una possibile rimonta, e in qualche modo traccia la via da seguire: "L'ideale sarebbe andare all'intervallo sul 2-0. La convinzione che possiamo farcela esiste veramente, dopo un risultato pessimo come quello di ieri la gente è molto più motivata". Infine una battuta, piuttosto fredda a dire il vero, sulla sua situazione con José Mourinho: "Dal punto di vista professionale c'è molto rispetto - dice Casillas -, e parliamo di calcio. Dal punto di vista personale non abbiamo lo stesso tipo di relazione, lo ha già spiegato Xabi Alonso. Comunque prima di tutto viene la squadra".