Il derby in finale di Coppa del Re person dal Real Madrid contro l'Atletico è lo specchio di una stagione disastrosa delle Merengues che si chiude così amaramente. Al termine dell'incontro, Josè Mourinho non accampa scuse: "Questa è la peggior annata nella mia carriera da allenatore, che si chiude senza titoli: una cosa di cui io e questo club si nutre - spiega in conferenza stampa -. Va in archivio una stagione con una finale di Coppa del Re persa, una semifinale di Champions persa, un secondo posto e una Supercoppa. Per me rappresenta il peggio di sempre. Quando sul risultato di 1-1 colpisce per tre volte il palo non è normale. Avremmo meritato di vincere nei 90’ regolamentari ma non ci siamo riusciti. E anche nei supplementari abbiamo creato due clamorose palle gol sventate dal loro portiere. La sconfitta non è stata certamente meritata però nel calcio ci si dimentica presto dei pali, degli arbitri e delle risse e ci si ricorda solo del vincitore, che è l’Atletico".
Al termine di questa annata disastrosa ci sarà dunque un colloquio con la società di Florentino Perez per capire quale sarà il futuro del Real e dello stesso Special One: "Ho fallito in questa stagione perché dopo aver vinto nei due anni precedenti il campionato e la Coppa del Re ed aver ottenuto una semifinale di Champions era normale da parte di tutti attendersi un salto in avanti - continua Mourinho -. Quando le cose vanno bene è merito di tutti, quando le cose vanno la colpa è dell’allenatore. Ho ancora un contratto per altre 3 stagioni e non ho ancora avuto modo di sedermi con il presidente Perez e parlare. E' normale che in questo periodo si parli dell'arrivo di Ancelotti e di una mia partenza verso il Chelsea però la verità è che ci sono ancora due partite di Liga da giocare contro Real Sociedad e Osasuna e le voglio affrontare da professionista. A bocce ferme ci sarà modo per parlare e scoprire il mio futuro".