Il Real Madrid è in caduta libera e lo spogliatoio è un ormai una polveriera. Dopo la sconfitta per 3-2 alla Rosaleda col Malaga, i blancos sono piombati a -16 dal Barcellona capolista ma Josè Mourinho, con la tradizionale arroganza, ha dichiarato riguardo la possibilità di mollare: "Nè durante nè dopo la partita e non temo neanche per la mia panchina, non ci penso nemmeno. Noi allenatori sappiamo che il calcio non ha memoria e che conta solo quello che hai fatto oggi, non contano i risultati nè i titoli. Io sento che i giocatori mi seguono, hanno giocato per vincere, ma non è andata".
La stampa di Madrid, Marca e As, punta il dito contro la decisione di mettere in panchina il portiere Casillas, capitano e bandiera merengue, sempre titolare dal 2002. Mou ha così motivato: "La mia è stata una scelta tecnica, un allenatore ha il dovere di analizzare tutto e scegliere chi mandare in campo, potete inventare tutte le storie che volete, ma è una decisione tecnica e nient'altro. Secondo me Adan sta meglio di Iker e insieme ai miei collaboratori ho scelto così e nel risultato di oggi il portiere non ha alcuna responsabilità".
Sulla classifica, il tecnico lusitano non cerca scuse, anche se alla fine tira in ballo arbitri e sfortuna: "Abbiamo vinto il campionato nella scorsa stagione dando 9 punti alla seconda, quest'anno siamo a una distanza incolmabile e dobbiamo assumerci le nostre responsabilità perchè non stiamo facendo un bel campionato. Ma ci sono decisioni e pali che si sommano in ogni partita... Se guardiamo la classifica è dura, ma siamo il Real Madrid e dobbiamo trovare le motivazioni giuste per far bene. Oggi ho detto ai ragazzi che possono tornare a casa tristi, ma con la tranquillità di chi sa di aver fatto il possibile".