José Mourinho ritrova la parola. Il tecnico portoghese, che secondo i media spagnoli aveva imposto il silenzio stampa dopo il burrascoso pareggio di Villarreal in campionato, è tornato a parlare con i giornalisti alla vigilia dell'andata del quarto di finale di Champions League a Nicosia contro l'Apoel. Una decisione obbligata, anche perché l'Uefa impone al tecnico e a un giocatore di ogni squadra di parlare prima e dopo la partita. "Il silenzio stampa? Non devo giustificare nulla. Non sono io il responsabile di tutto ciò, non ho preso io la decisione", dice Mourinho.
Parole che contrastano con quelle di Emilio Butragueno, direttore delle relazioni internazionali, che aveva parlato di "una decisione presa dal tecnico e dallo spogliatoio". Mourinho, che era stato espulso a Villarreal per avere protestato contro il direttore di gara Romero, si augura un post partita più sereno a Nicosia: "Spero che dopo la partita si parli di calcio e dei giocatori, non dell'arbitro".
Sulla sfida contro l'Apoel: "Certo, siamo favoriti - ammette Mourinho -. La mia sensazione è che quella di Cipro sarà una partita difficile. Tutto si deciderà al ritorno al Santiago Bernabeu. Rispettiamo molto l'Apoel, sta disputando una Champions magnifica e ha meritato di arrivare ai quarti".