Real, Mourinho: "Mi considero un grande allenatore"

Pubblicato il 13 aprile 2012 alle 21:43:41
Categoria: Notizie Liga
Autore: Redazione Datasport.it

Josè Mourinho parla a tutto tondo della sua carriera fin qui esaltante da allenatore, ma confessa anche la sua timidezza nella sfera privata. É uno Special One inedito quello che si svela in un'intervista concessa ad Audi Magazine: "Parlare di sé non è facile, perché corri sempre il rischio che gli altri credano che tu sia presuntuoso, ma posso considerarmi, per quello che ho vinto, un grande allenatore".

Lo Special One confessa di essere concentrato solo sulle vittorie: "Quello che ho vinto - spiega Mourinho - nessuno può togliermelo ma non sono abituato a festeggiare molto le vittorie né i momenti belli perché il mio primo desiderio è tornare a vivere quelle sensazioni. Sono nella mia maturità e in questo senso sono meno egoista, preferisco vedere gioire gli altri e dare il mio contributo perché possano essere felici - continua -. Questo mi dà più soddisfazione che dire di aver vinto due Champions o tanti campionati".

Il tecnico del Real Madrid spiega poi il legame indissolubile che lo lega al campo e alle partite: "Il bello di fare l'allenatore sono le partite, sapere che nel giro di due ore puoi essere un eroe oppure il colpevole. Se per 15 giorni non vivo alcuna partita sento che mi manca qualcosa".

A livello privato, lo Special One si considera "un timido e senza la famiglia non ci sarebbe vita. Se spingerò i miei figli verso il calcio? Che facciano quello che vogliono. Mio padre è stato giocatore e allenatore e non mi ha mai fatto pressioni perché facessi una delle due cose".

Sul futuro a lungo termine, infine, Mourinho confida: "Tra una ventina d'anni sarò agli sgoccioli della mia carriera, penso di ritirarmi quando avrò tra i 65 e i 70 anni. Il calcio farà parte della mia vita fino a quando mi ritirerò. Il giorno in cui dirò: 'questa è la mia ultima partita da allenatore' - conclude lo Special One -, uscirò dal mondo del calcio".