ROSETO DEGLI ABRUZZI. Soddisfatto, addirittura entusiasta Emanuele Renzini, il responsabile delle squadre nazionali, della prova dell’Italia al campionato europeo U22 ospitato a Roseto degli Abruzzi. Una prova generale che conferma come la nuova strada intrapresa sia quella giusta.
“Tutti i nostri atleti mi hanno entusiasmato. Speravo di ottenere un discreto bilancio da questo campionato U22, ma viste le forze in campo, al di fuori di Angela Carini, non vedevo altri pretendenti all’oro e anche per il podio i numeri erano limitati. Il bilancio è stato ben oltre ogni più ottimistica attesa. Segno che non solo le ragazze ma anche gli azzurri, stanno ritrovando il piacere e la voglia di emergere. Questo vuol dire che i tecnici presenti a Roseto: Eugenio Agnuzzi, Giuseppe Foglia, Massimiliano Alota e Fabrizio Cappai stanno operando nel migliore dei medi e i ragazzi reagiscono di conseguenza. Ho rivisto quella partecipazione di gruppo che sembrava essersi perduta. Su Michele Caldarella e Laura Tosti nel femminile, non avevo dubbi e i risultati lo confermano. L’oro di Vincenzo Iozia è un vero miracolo, aver vinto il campionato disputando cinque incontri significa essere preparato al meglio, grazie all’indubbia capacità dei tecnici. Situazione che si è ripetuta con tutti gli azzurri, sia quando vincevano che quando venivano sconfitti. Nessuno è finito sulle ginocchia, tutti hanno lottato fino all’ultimo secondo. Ripeto, il settore tecnico ha dato quella scossa che mancava. Nella boxe, le motivazioni sono fondamentali e a Roseto nessun azzurro è salito sul ring rassegnato. Per tutti ci sono margini di miglioramento e questo è fondamentale, perché la strada da percorre è quella che porta a Parigi nel 2024. Grazie anche al fisioterapista Marcello Giulietti, il cui contributo silenzioso ma fondamentale è spesso sottovalutato”.
Nove medaglie non sono uno scherzo, nella rassegna U22 è il primato assoluto. Un giudizio sui quattro ori, ma anche una valutazione tecnica sugli altri azzurri e azzurre.
“Ripeto il mio grazie a tutto l’entourage italiano. Mi ha sorpreso e non poco il salto di qualità della Charaabi, nel giro di pochi mesi, mostrando una personalità vincente sulla scia delle nostre èlite. Per fare strada a livello internazionale deve però scendere nei 54 kg. dopo una dieta appropriata e controllata avremo una protagonista assoluta. Sul piano tecnico deve solo fare esperienza e perfezionare le serie che sono la sua arma vincente. Aspettavo Giovanna Marchese a questa prova per avere la conferma che a 49 kg. può confrontarsi alla pari con le migliori. A Roseto ha battuto la russa, la quotata e favorita francese, domando in finale l’ucraina, nonostante la conduzione scellerata dell’arbitro. Se sale a 51 kg. è una delle tante, senza futuro. Su Angela Carini non ho mai avuto dubbi, in qualsiasi condizione di forma, sale sul ring solo per vincere e avendo talento da vendere quasi sempre si impone. Il bello è che quando arriva seconda come ai mondiali, diventa furiosa. Vorrei averne tante come lei. Daniela Golino era chiamata a fare esperienza, come la Simona Monteverdi e così è stato. Martina La Piana attraversa un momento delicato, ma sono sicuro che la ritroveremo presto in vetta. Lei sa benissimo come fare. Melissa Gemini ha confermato il carattere anche a 75 kg., ben sapendo che il meglio lo potrà dare nei 64 kg. Dipende da lei, dalla sua voglia di diventare una campionessa in una categoria che aspetta una titolare. Lamagna? Peccato davvero, abbia fallito l’ennesimo esame. Perdere ci sta, ma così è deprimente”
Parliamo dei maschi a Roseto.
“Sono molto felice per Francesco Iozia, un ragazzo finora poco fortunato. Da Avellino è cambiato caratterialmente e sta ottenendo quei risultati che la sua classe gli permettono. Bravi anche Gianluigi Malanga e in particolare Matteo Ara che finalmente ha fatto capire le sue potenzialità. Aver lasciato Roseto con una medaglia è impresa notevole per entrambi. Luca Iovoli e Roberto Lizzi sono sulla buona strada per emergere anche fuori confine. Hanno mostrato di avere carattere e qualità. Gli manca l’esperienza, ma possono contare sulla giovane età. Vincenzo Fiaschetti è stato generoso come sempre, ma deve migliorare sul piano tecnico e tattico. Patrick Cappai è in fase di crescita, deve capire se nei 52 kg. può dare il meglio. Il talento non gli manca. Halit Erylmaz ha qualità che annulla per eccesso di agonismo, mentre Remo Salvati è un welter naturale e nei medi paga scotto. Ha carattere e volontà, quindi deve decidere”.
Passiamo ai Giochi di Tokio, ormai alle porte. Come procede la preparazione del nostro poker azzurro-rosa?
“Sono ad Assisi in allenamento con noi le qualificate per Tokyo dell’India, Colombia, Panama, Perù, Ecuador, Croazia, Francia, Polonia e la serba Radovanovic battuta dalla nostra Sorrentino a Londra, che il
CIO ha recuperato con una wild card! C’è pure la finlandese Potkonen, plurititolata anche se esclusa dai Giochi, ma innamorata dell’Italia e ottima amica delle azzurre, utilissima come sparring. Le nostre stanno arrivando al top per Tokyo. A Parigi la Sorrentino e la Nicoli erano al 50-60% della condizione. Giordana a causa del covid 19 e all’asma che la tormentava, Rebecca per la scarsa preparazione dopo l’intervento all’anca. Adesso sono in pieno recupero e penso di portarle a Tokyo vicino all’80%. Irma Testa è la nostra bandiera, una capitana cresciuta in modo esponenziale nel carattere e nella professionalità, leader assoluta, Angela, dopo il trionfo di Roseto, si è presa qualche giorno per smaltire la fatica dell’U22 ed è pronta alla rifinitura pre Giochi. Al momento penso solo all’appuntamento olimpico, poi vedremo in futuro. Intanto da Tokyo intendo tornare con almeno una medaglia. Dopo lo zero di Rio, non sono disposto a due Giochi senza un podio. Dovesse succedere darei le dimissioni dal ruolo che ricopro e chiederei di sostituire Fausto prossimo alla pensione”.
Chi è questo Fausto?
“E’ l’addetto alla manutenzione del centro di Assisi, oppure andare all’estero se dovessero arrivare buone offerte. Questo se torno a mani vuote dai Giochi. Significherebbe che ho sbagliato tutta la preparazione, avendo le quattro atlete la potenzialità del podio. Ci può stare che per sfortuna, giudici parziali o altre avversità vada tutto storto ma con quattro briscole non puoi lasciare il tavolo senza una vincita”
Se torni medagliato, quali i programmi?
“Parlare col presidente di come sviluppare tutti i settori, in particolare quello maschile più in sofferenza, partendo dalla base, ovvero le palestre e tutto il settore giovanile, da anni poco produttivo. Non mi illudo di fare miracoli, ma meglio del recente passato è un obbligo. Entro l’anno ci sono i due mondiali assoluti, quello maschile fissato a Belgrado dal 27 ottobre al 6 novembre, per il quale stiamo già lavorando al centro di Assisi. Abbiamo la sfortuna di essere all’asciutto nelle due categorie più pesanti, anche se si è riacceso nella nebbia il faro Aziz Mouhiidine, che sembrava destinato ad un declino tecnico precoce. Tornato alla sua boxe naturale potrebbe salire almeno a livello europeo. In Italia i giganti scelgono basket e volley e a noi restano le briciole, che ce le dividiamo col rugby. In attesa che spunti qualche 91 e +91, sono costretto a costruire una squadra a due facce. alcuni senatori e diversi giovani che dovrebbero non solo fare esperienza, ma poter crescere per formare il nuovo tessuto azzurro. Nei medi Salvatore Cavallaro, vuole rifarsi della delusione di essere stato escluso dai Giochi, Vincenzo Mangiacapre vorrebbe chiudere con questi campionati, avendo mostrato una buona condizione. Nei 91 sarà il momento di Aziz Mouhiidine che avrebbe meritato Tokyo. Negli 81 devo sapere se Simone Fiori ha intenzione di tornare dopo la delusione di Parigi, in alternativa potrei fare un pensierino su Luca Iovoli, che ha 21 anni e mi ha bene impressionato a Roseto. Altri reduci dall’U22, a cominciare da Iozia e Ara come Malanga, che ha già preso parte ai mondiali 2019, possono giocarsi l’opportunità iridata. Dipende da come si svolgerà la preparazione. Sono anche in attesa di sapere notizie sui sardi Manuel Cappai e Federico Serra. Siamo alle ipotesi, la situazione si chiarirà dopo Tokyo, sempre che abbia mantenuto il ruolo”.
Anche se mancano sede e data, l’AIBA ha assicurato che entro l’anno verranno disputati anche i mondiali femminili. Come preparate questo appuntamento?
“Sicuramente al meglio. Per questo ho detto che voglio vedere la Charaabi a 54 kg. e la Gemini a 64 che in queste categorie possono farsi rispettare da qualunque rivale di vertice, in quelle superiori fanno parte del gregariato. Inoltre, dovremo valutare la condizione delle quattro azzurre dopo i Giochi. Ritengo prematuro questo discorso. Che rinvio a dopo Tokyo, dove potrei prendere il posto di Fausto.”
Giuliano Orlando