Riforme fiscali e gioco in Italia: un delicato equilibrio tra crescita del fatturato e stabilità del mercato

Pubblicato il 15 aprile 2025 alle 10:30
Categoria: Notizie altri sport
Autore: Matteo Fausto Di Felice

 

Ben 13 miliardi di euro di entrate fiscali e decine di migliaia di lavoratori: il settore del gioco legale è diventato un comparto di primaria importanza per le casse dello Stato, costretto però a mettere sulla bilancia il contrasto al settore illegale e la tutela dei cittadini. Anche l’ultima Legge di Bilancio ha aumentato ulteriormente la tassazione ai danni degli operatori, con la consapevolezza però che tirando troppo la corda si mette a rischio stabilità del mercato del settore gioco in Italia. Quella bilancia deve reggere attraverso una gestione lucida di aspetti sociali, economici e politici.

Il distanziometro per la sale slot e il boom del gioco online

Negli ultimi anni la politica ha messo il gioco fisico al centro del dibattito: i protagonisti sono stati gli enti locali e il governo, soprattutto sulla questione della distribuzione delle sale slot sul territorio. Anche per questo motivo il gioco online ha registrato una crescita costante, trainata da una combinazione di fattori tra cui l’accessibilità delle piattaforme digitali e il forte impatto delle promozioni offerte dagli operatori. Tra le leve più efficaci per attrarre nuovi utenti spiccano i bonus senza deposito, i bonus benvenuto casino e i free spins, strumenti che permettono ai giocatori di iniziare a giocare con vantaggi immediati e senza obblighi iniziali, incentivando così l’esplorazione dei diversi titoli disponibili sui vari siti autorizzati. Tutti fattori che non sono passati inosservati ed è proprio questo settore che è stato colpito con maggiore decisione dall’ultima legge di bilancio. 

Una normativa solida per il contrasto al gioco illegale

Studiare un contesto normativo non vuol dire creare giochi dal nulla. Prima del 2003 in Italia esistevano già 800mila videopoker, senza controlli da parte dello Stato. Prima del 2008 si giocava a poker online, ma solo nei siti esteri privi di licenza. Il lungo lavoro dei Monopoli di Stato nel settore dei giochi e gli interventi legislativi dei governi nel corso degli anni hanno portato secondo gli operatori ad un solido castello dove la lotta al gioco illegale è possibile. L’idea di base è sempre stata quella di evitare il più possibile il contatto tra i giocatori problematici e i contesti di gioco sia fisico sia online senza regole. Ma è inutile nascondere che dalla tassazione del gioco sono arrivate le coperture finanziarie che hanno retto parte delle manovre degli ultimi decenni. 

Superare il decreto dignità per rilanciare lo sport

È giusto che il settore delle scommesse sponsorizzi lo sport? È eticamente corretto? Queste le domande che nel 2018 hanno portato l’allora Governo Conte ad inserire nel Decreto Dignità il divieto per i bookmaker di apparire come sponsor sulle maglie delle squadre di calcio. Una normativa che mettesse ordine alla questione era necessaria, anche se non tutti hanno gioito. I presidenti del campionato di Serie A hanno lamentato un danno da 100 milioni di euro ogni anno, facendo perdere competitività ai club italiani in Europa come dimostra l’albo d’oro della Champions League degli ultimi anni. 

Forte la protesta anche da parte degli operatori del gioco legale, che a fronte di una tassazione sempre crescente e del rispetto delle normative per la tutela dei giocatori si aspettavano di veder confermato lo strumento della pubblicità, anche per mettere gli appassionati nelle migliori condizioni di poter distinguere tra gli operatori legali e quelli illegali.

Le riforme su gioco online e sale slot

Nell’ultima manovra finanziaria uno dei settori più colpiti è stato quello del betting: l’imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse è stata fissata al 25,5% sul margine degli operatori (gli incassi meno le vincite), ma anche giochi di sorte a quota fissa e bingo online hanno subito un maggiore prelievo fiscale. Ora tra gli obiettivi del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti c'è il riordino del gioco fisico per definire le distanze minime tra punti gioco e luoghi sensibili, specifiche su negozi certificati e non, la riduzione degli apparecchi da intrattenimento e dei punti gioco.