È la Serbia di Djordjevic l'ultima semifinalista del torneo olimpico maschile di pallacanestro a Rio 2016. Nel sentito derby contro la Croazia, Teodosic e soci si impongono infatti 86-83 al termine di una partita ribaltata nel terzo quarto e riaperta invece dal quintetto di Petrovic a 5' dalla fine. Decisiva la prestazione di Bogdan Bogdanovic 18 punti con il 75% da tre, mentre ai croati non bastano i 28 dell'omonimo Bojan. In semifinale gli slavi sfideranno l'Australia.
LA CRONACA
Un'altalena di emozioni, tra errori clamorosi e canestri impossibili: è tutto questo Croazia-Serbia, ultimo quarto olimpico di pallacanestro che va in scena alla Carioca Arena con le due Nazionali guidate da due vecchie conoscenze del basket italiano. Da una parte Sasha Djordjevic, autentica bandiera dell'Olimpia Milano, dall'altra Aza Petrovic, una parentesi con la canottiera della Virtus Pesaro in mezzo alla lunga carriera nel Cibona Zagabria.
La Serbia parte subito con grande aggressività, domina al rimbalzo (13-8 nei primi 10') ma non trova mai il canestro: impressionante il 5/17 da due nel primo quarto. Ci pensa allora Milan Macvan a mettere punti in cascina per la formazione di Djordjevic con due tiri da oltre l'arco dei 6.75 che permettono a Teodosic e soci il primo allungo sulla Croazia (13-8 ), tuttavia sempre in partita grazie soprattutto ai tiri dalla lunetta (7/8) e alla vena realizzativa di Bojan Bogdanovic che piazza sulla sirena la bomba del meno uno (19-20) bissando quella dell'azione precedente.
Nel secondo quarto si continua a segnare con il contagocce: l'altro Bogdanovic, Bogdan, mette 4 punti in fila per la Serbia, ma è quello croato dei Nets il protagonista della partita che ancora dalla lunga segna il sorpasso del quintetto di Petrovic (25-24). Ukic da tre e Bilan da sotto firmano il massimo vantaggio Croazia (31-26), Teodosic si sveglia dalla lunetta aggiungendo altri due punti in penetrazione, ma l'ala di Brooklin è implacabile dalla lunga e al riposo è 38-32 Croazia.
{foto}
Nell'intervallo l'ex stella e poi allenatore dell'Olimpia Milano dà la sveglia ai suoi: il ritmo alto in difesa, un gioco da tre di Markovic, due liberi di Kalinic e la schiacciata di Raduljica in faccia a un Saric inesistete quanto Simon riportano avanti la Serbia (39-40) che allunga fino al 42-49 con la tripla di Bogdan Bogdanovic. Aza Petrovic si affida al suo di Bogdanovic, ma è Bogdan a piazzare il siluro del 46-54 prima che Teodosic inventi un paio di assist che fanno volare la Serbia fino al massimo vantaggio (46-58) con un parziale di 17-2. Quando Saric fa 0/2 dalla lunetta e Raduljica mette invece entrambi i liberi del 50-63, la partita sembra segnata: anche perché il Bogdanovic serbo, play-guardia del Fenerbahce, non si ferma più piazzando la bomba del 52-66 a 10' dal termine.
Hezonja a quel punto diventa l'anima inaspettata della Croazia con 5 punti di fila e il parziale si riduce a-8 (61-69), Jovic e Teodosic ricacciano indietro il quintetto di Petrovic con due triple consecutive, ma la Serbia perde fluidità nel far girare il pallone e a 5' dalla fine dalla fine due liberi di Planinic e un canestro di Simon rimettono tutto in discussione (68-72). Ancora Hezonja spara da otto metri il -3 a 4:27 dalla sirena e Sasha Djordjevic deve chiamare il time out per scuotere i suoi. Serve a poco perché ancora Planinic firma il -1 con due liberi, quindi Teodosic (10 assist) invenra per Jokic il pallone del nuovo +3 ma ormai è una lotta punto a punto con Kalinic che non sbaglia dalla lunetta (75-76).
La Carioca Arena si infiamma, il missile da oltre otto metri di Hezonja galleggia sul ferro e il gioco a due Teodosic-Raduljica chiuso col sottomano del nuovo centro dell'Olimpia, vale il 75-78 Serbia. Si gioca sui falli e sui liberi, la Serbia mantiene il distacco fino all'83-86 sulla sirena che la manda in semifinale contro la sorprendente Australia.