Rio 2016: boxe, l'Italia cerca il Settebello

Pubblicato il 4 agosto 2016 alle 22:31:09
Categoria: Olimpiadi
Autore: Redazione Datasport.it

Il calendario di Rio 2016 ha già dato i primi accoppiamenti. Il primo a salire sul ring è l’ultimo promosso ai Giochi. Si tratta del professionista Tommasone nei leggeri: sabato affronta il non facile messicano Delgado, pugile irruento e potente. Domenica tocca a Manfredonia nei mediomassimi, avversario il bielorusso Dauhaliavets, molto esperto. L’8 agosto sarà la volta di Mangiacapre contro Romero, alto messicano, mentre Russo affronta il tunisino Chaktami alla sua portata. Sabato 13 tocca al supermassimo Vianello e l’esordio è da brividi, visto che si tratta del cubano Pero, alla prima Olimpiade ma assai più esperto del nostro. Difficile ma non è un match scontato. Dovesse superare il caraibico, le sua azioni salirebbero e non poco. 
 
L’Italia in guantoni siede al sontuoso quarto posto assoluto tra le medagliate con più ori, preceduta solo da Usa 50, Cuba 34 e Gran Bretagna 17. I nostri ragazzi nel corso delle 30 edizioni svoltesi da Atene 1896 fino a Londra 2012, hanno toccato quota 15, più altrettanti argenti e 17 bronzi, in totale 47 medaglie. Un bilancio ottimale, che avrebbe potuto salire a 16 ori, non ci fosse stato il furto sfacciato ai danni di Cammarelle, oro morale a Londra nei +91. 
 
La trasferta a Rio ha visto promossi sei uomini e una diciottenne di belle speranze, prima italiana a qualificarsi ai Giochi nella boxe. Il ct Lello Bergamasco ha cercato di tirare fuori il meglio da una squadra che sta attraversando un periodo non facile, come sempre accade quando il ricambio è in atto, ma gli impegni non accettano rinvii agli impegni che contano. A Londra si sono esaurite le opportunità del team che ad Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012 ha arricchito il forziere azzurro (1 oro, 3 argenti e 2 bronzi). 
 
In Brasile, il massimo Clemente Russo (34 anni), ultimo rimasto, festeggia il poker di presenze e sogna una medaglia, sulla carta molto difficile. Il welter Mangiacapre ha classe da vendere, ma milita in una categoria dove i favoriti si sprecano, dal cubano Iglesias al russo Zamkovoy, il marocchino Rabi per citare i più noti, ma accanto ci altri dieci in grado di vincere l’oro. Nei 49 kg abbiamo un Cappai che si è guadagnato il pass battendo avversari assai qualificati. Il ragazzo di Cagliari ha fatto il salto di qualità e potrebbe essere la piacevole sorpresa azzurra. 
 
Il gigante romano Guido Vianello (22 anni) ha afferrato l’ultimo vagone che portava a Rio, vincendo il torneo di Baku, sulla carta impossibile. Tra i supergiganti mancano il russo e l’americano, ed è incredibile, ma non mancano i clienti pericolosi, dal croato Hrgovic all’inglese Joyce, l’azero Majdov, russo di nascita, due mondiali vinti, forte ed esperto il favorito. C’è pure il francese Yoka, che dopo aver fallito tante occasioni, sembra aver raggiunto la maturità e quella resistenza che gli aveva fatto difetto in passato. 
 
Da tenere d’occhio il kazako Dyczko, fisico incredibile, mascella sensibile, il romeno Nistor, mancino dal destro al tritolo e il cubano Pero. In questo esercito di pretendenti ci potrebbe stare anche Vianello, se il sorteggio non sarà proibitivo in avvio. Manfredonia nei mediomassimi gioca in casa, essendo nato a Recife, ma napoletano al 100%. Prima esperienza olimpica, quindi tutto da scoprire. Per il leggero Tommasone, professionista di buon livello, il visto per Rio è stato vincere il biglietto della lotteria. Andare avanti, sarà molto difficile. 
 
Come lo sarà per Irma Testa, pigliatutto nelle categorie giovani, il cui salto di categoria è stato baciato dalla qualificazione a Samsun, ma a Rio sarà altra cosa. Penso che l’esperienza brasiliana servirà per Tokyo 2020, andando controcorrente. Felice se avrò sbagliato opinione. Il primo torneo olimpico con i professionisti. L’idea sulla carta poteva risultare indovinata. Purtroppo nei fatti si è dimostrata un floppy clamoroso, avendo l’AIBA sbagliato programmi e scelte di calendario. Nonostante abbia favorito i pro o supposti tali in maniera sfacciata, ai danni dei dilettanti, il risultato è stato modestissimo. 
 
Il dietrofront dell’ultima ora, con l’apertura a tutti i professionisti, dopo aver minacciato squalifiche universali per chi era fuori dall’APB, ha completato il fallimento. Una figuraccia incredibile. Visto che a Rio non è presente un professionista di autentica qualità. A Rio qualche cambiamento ci sarà, ma riguarda le date delle finali, finora assegnate in una o due giornate, qui frammentate dal 14 al 21 agosto, ovvero ben otto giorni. L’utilità non l’ho capita, ma mi adeguo. Il primo oro riguarda i 49 kg. domenica 14 agosto, il 15 tocca ai massimi (91), il 16 i leggeri (60), il 17 è la volta dei welter (69 kg.), il 18 finale dei mediomassimi (81). Il 19 un venerdì primo oro femminile nei leggeri (60), il giorno dopo sarà la volta dei 51 kg. donne, oltre a gallo (56) e medi (75) uomini, il 21 l’ultima giornata, assegna le medaglie (oro e argento) per i 75 kg., donne, mentre nel settore maschile sarà la volta dei mosca (52), superleggeri (64) e supermassimi (+91).