Rio 2016, Boxe: i pronostici di Giuliano Orlando

Pubblicato il 7 agosto 2016 alle 19:57:51
Categoria: Olimpiadi
Autore: Redazione Datasport.it

In tutti i tornei importanti di boxe il buongiorno si vede dal sorteggio. Quello di Rio 2016 relativo alla boxe per l’Italia è stato a dir poco arcigno. Quasi una buonanotte e tanti saluti. Dei sette azzurri, nessuno ha la strada facilitata dall’urna, semmai il contrario.
 
MANUEL CAPPAI (49 kg, già eliminato)
Il minimosca Cappai, sul quale in molti facevano affidamento, è uscito al primo turno, battuto da Hernandez (Usa), ventenne di buone prospettive ma non certo un fenomeno. Purtroppo il problema dell’azzurro è stato la difficoltà a fare il peso. Infatti dopo il primo round, è sceso nel rendimento cedendo alla distanza. Alle medaglie potrebbero arrivare Argilagos (Cuba), 19 anni, molto ben visto dalle giurie, il russo Egorov se batterà il mongolo Gankuyag dai mezzi fisici impressionanti, l’irlandese Barnes, il kazako Zhakipov o l’uzbeko Dusmatov. 
 
PESI MOSCA E GALLO
Nei mosca, sembrano l’azero Mamishazda, il russo Aloian, il cubano Veitia, il britannico Ali e in seconda battuta l’algerino Flissi e il kzako Sattibayev i più papabili al podio. Nei gallo sono molti i pretendenti al titolo a cominciare dall’irlandese Conlan e dall’uzbeko Akhmadalaiev dal pugno pesante. Il cubano Ramirez, talento precoce, due ori mondiali a anche un carattere piuttosto ribelle, ripescato all’ultimo torneo di Vargas, scalzando il titolare previsto rappresenta la mina vagante. Se in forma è il favorito. Qualche soldino si può giocare sull’emergente Stevenson (Usa) che farà sicuramente strada nei pro e affronta i Giochi come fase di transizione. Ha talento e fantasia, ma poca esperienza. Cosa che non manca al cinese Zhang e al russo Nikitin guerriero di scarsa tecnica, tutto furore agonistico.
 
Nei leggeri milita il nostro Tommasone, che ha debuttato brillantemente superando l’altissimo Delgado, messicano che si era messo in luce nell’ultimo torneo di Vargas battendo per KO in finale il thailandese Ruenroeng, professionista ex iridato mosca, salito nei 60 kg. di 38 anni. Clienti da podio Alvarez il cubano, che sarà il prossimo rivale dell’azzurro negli ottavi, il russo azero Selimov se batterà l’irlandese Joyce, cliente per nulla facile, il mongolo Dorjnyambuu, dal ritmo impressionante e il britannico Cordina dalla boxe furba. Citazione per Conceicao, pugile di casa, sgraziato ma molto pericoloso.
 
PESI SUPERLEGGERI
I superleggeri prevedono una finale tra il cubano Toledo e il russo Dunaytsev, atleta dalla boxe sparagnina ma anche intelligente, che gli ha permesso di vincere europei e mondiali, senza convincere del tutto. Il cubano ha esperienza da vendere, ha preso il posto di Iglesias, oro a Londra, salito nei 69 kg. e punta all’oro. Il cubano, battuto dal russo in semifinale ai mondiali 2015, con verdetto dubbio aspira ad una rivincita importante. Gli altri sembrano un gradino sotto, compreso l’anziano  Sotomayor, cubano targato Azerbajan, fisico da medio ma forse arrivato ai Giochi qualche anno dopo il suo top di rendimento. Per il podio basso citiamo Masuk (Tha) se batterà Russel (Usa) e Gaibnazarov (Uzb). 
 
Nei 69 kg. il nostro Mangiacapre, bronzo a Londra nei superleggeri, parte dai sedicesimi contro il messicano Romero, e il cammino è tutto in salita. Negli ottavi trova il vincitore tra Maestre (Ven) bronzo mondiale 2013 e il tedesco Marutjan, clienti ostici, ma il vero ostacolo si chiama Yeleussinov, il kazako campione mondiale 2013, argento a Doha nel 2015, che fu battuto a Londra dall’azzurro nei 64 kg. ma si prese la rivincita nel 2013 ad Almaty e punta diritto all’oro, assieme al marocchino Rabi, che l’AIBA ha indicato miglior pugile 2015, dopo il trionfo a Doha, battendo appunto il kazako. Se dovesse venirne fuori, ma ci permettiamo di avere molti dubbi, troverebbe l’azero Baghirov brutto cliente, mentre nel tabellone alto la lotta per la finale riguarda il marocchino e il cubano Iglesias, professionista in maglietta.
 
PESI MEDI
I medi hanno perso prima del via l’irlandese O’Reilly, che si era qualificato dopo vari tentativi, trovato dopato all’ultimo esame di Baku. Il che facilita il compito dell’uzbeko Melikuziev, un mancino battagliero cresciuto nell’ultima stagione, argento mondiale. Battuto in finale proprio dal cubano Lopez che figura da favorito numero uno. Ma attenzione perché il francese Mbilli e l’inglese Fowler potrebbero creare sorprese. Nel gioco delle medaglie possono inserirsi anche il russo Chebotarev, dal rendimento alterno e l’azero Shakhsuvarly.
 
Tra i mediomassimi (81 kg) il livello non è eccezionale, fatta eccezione per il cubano La Cruz, abbonato ai mondiali, ma sempre respinto ai Giochi, che dovrebbe spuntarla, la schiera dei pretendenti parte da Niyazymbetov, argento a Londra e ai mondiali 2013, da eterno piazzato, poi l’esperto uzbeko Rasulov alle terze olimpiadi, mentre l’irlandese Ward, argento mondiale e l’algerino Benchabla, sfortunato a Londra, potrebbero, arrivare al podio. Il nostro Manfredonia, napoletano verace anche se nato a Recife in Brasile, qualora superasse il bielorusso Dauhaliavets, tipo da prendere con la molle, quasi impossibile proseguire contro il kazako. Anche per Valentino sorteggio sfortunato.
 
I massimi hanno due favoriti netti: il cubano Savon e il russo Tishchenko, che si conoscono bene. A Doha si sono affrontati in finale e ha vinto l’europeo in modo chiaro. Tishchenko è stato preferito a Egorov, che si era meritato il pass nei tornei APB, battendo tra l’altro per tre volte il nostro Clemente Russo. Ripetere il perché dell’esclusione ci porterebbe a ripetere del l’incompetenza di certi quadri dall’AIBA e non ci sembra il momento. Russo alla  quarta presenza ai Giochi, record per la boxe, dopo due argenti ha dichiarato che vuole l’oro. L’augurio è che il desiderio si tramuti in realtà. E sarebbe una delle più grandi sorprese assolute ai Giochi. Per lui arrivare ai quarti è possibile, essendo il tunisino Chaktami alla sua portata. Il problema è che per accedere in semifinale trova quel Tishhenko, battuto ai mondiali del 2013, ma a tre anni di distanza la situazione è decisamente cambiata. Russo ha 34 anni, dopo Almaty non ha mai toccato una condizione che lasci prevedere lo stesso risultato. Anche se il doppio campione del mondo e doppio argento olimpico è un istrione nato, ragion per cui farà l’impossibile per incantare rivali e giudici. Impresa affascinante anche se disperata. Nel novero dei favoriti dietro i due sopra accennati, ci sono di diritto l’azbeko Tulaganov, l’azero Abdullayev, poca tecnica ma tanta potenza, il kazako Levit e il francese Omba, giovane emergente.
 
GUIDO VIANELLO (+ 91 kg)
Nei + 91, assenti russi e statunitensi, il gioco dell’oro ruota su nomi relativamente nuovi anche se non fior di conio. Su tutti l’azero di matrice russa Medzhidov, bronzo a Londra, battuto da Cammarelle, oro iridato e Baku (2011) e Almaty (2013), fermo per oltre una stagione per problemi ad una spalla, ripresentatosi a Baku e promosso a Rio, anche se l’inglese Joyce lo ha battuto in finale. L’inglese e il francese Yoka, iridato a Doha, dopo delusioni passate, sono i giganti più accreditati, con la mina vagante romena Nistor, un mancino piccoletto ma esplosivo, capace di stendere Joshua agli europei di Ankara nel 2011. Pure l’uzbeko Ajagba, ma ancor più il croato Hrgovic, europeo in carica, fisico da pivot del basket, carattere irritante, comunque uno da tenere d’occhio. C’è il cubano Pero, talento nelle categorie giovanili, dove ha vinto tutto, è salito nei +91 per far posto a Savon nei massimi. Sarà il caraibico il primo avversario dell’italiano Vianello, 21 anni, debuttante ai Giochi, tutto da scoprire. Il pronostico è per l’avversario ma ci potrebbe essere la sorpresa. Che ci auguriamo diventi realtà.
 
IRMA TESTA (60 kg)
Nei 60 kg. femminili, per la giovane Irma Testa (18 anni) a Rio il torneo è una lotteria e l’assalto alla medaglie appare prematuro. Oltretutto ha problemi alla schiena. Parte contro l’australiana Watts, da non sottovalutare, atleticamente più forte. Se passa incrocia la francese Mossely, mondiale in carica, col dente avvelenato, per la sconfitta sopportata a Samsun (Turchia) nella qualificazione per Rio, ritenuta ingiusta. Le due si giocano la semifinale e sarà un match bello e cattivo. Necessita una Irma che al momento non vedo. Anche se ogni match ha la sua storia.