A quattro anni dalla delusione di Londra, dove chiuse sesto, Elia Viviani si riscatta e conquista la medaglia d'oro nell'Omnium del ciclismo su pista alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Il veneto, velocista classe 1989, si presenta all'ultima delle sei prove al comando con 16 punti di vantaggio e riesce a conservarli nonostante una caduta. Dopo tre podi mondiali conquista il titolo olimpico davanti al britannico Cavendish, argento, e al danese Hansen, bronzo.
Il giorno di Ferragosto porta l'ottava medaglia d'oro all'Italia e la firma è di Elia Viviani. Lo sprinter veronese classe 1989 conquista il titolo nella prova dell'Omnium e riporta il tricolore sul gradino più alto del podio nel ciclismo su pista per la prima volta da Sydney 2000. Viviani, che su strada corre per il Team Sky, riscatta la cocente delusione del sesto posto di Londra 2012 conquistando l'oro a Rio de Janeiro davanti al britannico Mark Cavendish, argento, e al danese Lasse Hansen, bronzo.
Viviani, settimo dopo la scratch, terzo nell'individuale, secondo dopo l'eliminazione, primo dopo le prime due prove odierne, si è presentato all'ultima delle sei discipline dell'Omnium, la corsa a punti, quella più dura, al comando della classifica generale a quota 178, a più 16 su Cavendish e a più 26 su Hansen. La prova è iniziata con una caduta per il veronese che però si è rialzato e ha continuato a gareggiare con grande brillantezza, tenendo a distanza Cavendish e Hansen che le hanno provate tutte per scavalcarlo. L'azzurro ha chiuso con 207 punti totali davanti ai 194 di Cavendish e ai 192 di Hansen.
E L I A V I V I A N I O R O O R O O R O !! Londra è lontana #Rio2016 è il presente S T R A T O S F E R I C O ! ! pic.twitter.com/ZXxj4aKzJp
— F.C.I. (@Federciclismo) August 15, 2016