Rio 2016, nuoto: elogio di Michael Phelps, il più forte di sempre

Pubblicato il 10 agosto 2016 alle 14:38:39
Categoria: Olimpiadi
Autore: Fabio Codebue

✍️ Alessio De Monte (@alegiemo)

Una notte d'estate, da buon italiano, ti ritrovi a stare sveglio per tifare Federica Pellegrini, sperando nel coronamento di una carriera comunque notevole (ma non così leggendaria come molti, in Italia, hanno sempre fatto credere). Non fai nemmeno in tempo a somatizzare l'enorme delusione per il quarto posto della Divina nei 200 donne, che arriva lui: quello che negli ultimi anni era finito in prima pagina più per i suoi problemi fuori dalla piscina che per le prestazioni, quello che tutti davano per morto. Ma lui è semplicemente il più forte atleta di tutti i tempi, e lo dimostra ancora una volta.
 

A 31 anni Michael Phelps conquista il 20esimo oro olimpico con una gara condotta in maniera magistrale: 1'53"36 nei 200 farfalla. Tre vasche a cannone e poi principi di crollo negli ultimi 50: lì viene fuori la rabbia dello Squalo di Baltimora, è lì (più che a Pechino 2008, quando vinse 8 ori, o a Londra 2012, quando 'si limitò' a 4) che si va oltre la leggenda, oltre ogni umana concezione. Un'aquila americana da 12mila calorie al giorno con un'apertura di braccia di oltre due metri. E la vittoria è ancora più significativa, perché è tutt'altro che scontata. Sobbalzi sul divano.
 

Sobbalzi sul divano anche un'ora e spiccioli più tardi, quando te lo ritrovi in vasca un'altra volta: gli Stati Uniti sbaragliano la concorrenza nella 4x200 stile, l'ultimo frazionista è lui. Si dà il cinque col rivale di sempre Ryan Lochte (altro personaggino da 12 medaglie olimpiche), si tuffa e domina: gli ori a cinque cerchi diventano 21 (!), le medaglie 24 (!!!). Si resta veramente basiti a vederlo: Phelps ha 31 anni, gli ultimi quattro sono stati problematici e tortuosi. Gli hanno sparato addosso di tutto: foto con bong, scappatelle con ermafroditi, arresti per guida in stato di ebbrezza. Nessuno pensava che sarebbe tornato tanto in forma. Nessuno tranne lui.
 

La realtà è che Phelps è davvero il più grande di sempre. Non solo nel nuoto, nello sport in generale. Non c'è nessuno che regga il suo confronto, nessuno che abbia portato la cultura americana dello sport a livelli così eccelsi: una longevità spaventosa, una forza impensabile per uno della sua età. Ma a Rio 2016 i successi non sarebbero arrivati, se non ci avesse messo un'immensa rabbia agonistica. E' la voglia di rivincita che lo ha spinto oltre, il desiderio di dimostrare al mondo e ai critici che è ancora il più forte. In giornate in cui il nuoto italiano s'interroga sulla propria, di cultura del lavoro, i paragoni tra portabandiera vengono spontanei. Spiace, ma si rimane male.