Si tinge ancora una volta d'azzurro il cielo sopra l'Olympic Shooting Center di Rio. Con una straordinaria prova senza errori Gabriele Rossetti conquista il quinto oro per l'Italia, battendo nella finalissima del tiro a volo, specialità Skeet (la stessa di Diana Bacosi e Chiara Cainero), lo svedese Marcus Svensson per 16-15. Il bronzo va al kuwaitiano che gareggia tra gli Atleti Olimpici Indipendenti, Abdullah Al-Rashidi.
Nel 1992 il padre Bruno conquistò il bronzo a Barcellona, ora il figlio Gabriele classe 1995 può festeggiare la medaglia più ambita, quell'oro che sembrava un sogno soltanto un giorno fa quando, in fase di qualificazione, sbagliò ben 4 piattelli. Questa mattina un 50 su 50 che gli è valso lo spareggio per accedere alla semifinale. Poi un 12 su 12 per entrare tra i migliori 6 e infine un 16 su 16 che gli permette di sfidare il fortissimo svedese Marcus Svensson.
La tensione è altissima, l'azzurro tira per primo e centra ancora una volta tutti i 16 piattelli mentre l'avversario nella finalissima sbaglia proprio l'ultimo: è l'apoteosi, una vittoria tanto bella quanto inattesa che premia un tiratore infallibile. In questi Giochi l'Italia si conferma la prima Nazione nel tiro a volo con 2 ori (Rossetti e Bacosi) e tre argenti (Cainero, Pellielo e Innocenti).