Ci siamo. Ci siamo davvero a quel momento atteso fin dal primo giorno in cui scoprì di amare il nuoto. Perché quando si tuffò nella piscina olimpica di Londra 2012 era troppo giovane per realizzare quanto stesse accadendo. Non che adesso sia un veterano della vasca, ma a 21 anni Gregorio Paltrinieri è pronto per mettersi al collo una medaglia a cinque cerchi. Del metallo più pregiato, si spera, i Mondiali a Kazan 2015 e i risultati di quest’anno, tra cui l’oro Europeo a Londra, dicono che nessuno è al suo pari nei 1500sl. I favori del pronostico sono tutti dalla parte di questo straordinario atleta carpigiano; il cinese Sun Yang, già oro nei 200sl e il più discusso tra i nuotatori di questi Giochi di Rio 2016, resta l'avversario più temibile e sicuramente più esperto.
Per concentrarsi Gregorio, come del resto fa sempre, ha scelto di isolarsi e stare lontano da tutto. Anche dalla famiglia, nonostante papà Luca e mamma Lorena siano a Rio per seguirlo da vicino. Insieme, lei e Greg, sono gli ambasciatori scelti per l'Italia da Procter & Gamble, main sponsor di Rio 2016, per la campagna "Grazie di cuore, Mamma", celebrazione dell'importanza che hanno le mamme degli atleti nella crescita dei figli fino al coronamento del sogno a cinque cerchi. Quel ragazzino oggi diventato grande, però, non dimentica i panini fatti da mamma Lorena prima di andare agli allenamenti, le volte che si è sacrificata per permettergli di inseguire il proprio sogno. Come quando, a 16 anni, lo lasciò andare ad allenarsi ad Ostia, lontano da casa, dove sicuramente avrebbe avuto più chance di diventare un campione, dandogli tutta la fiducia e il sostegno necessari a un adolescente con la testa sulle spalle ma ancora troppo piccolo agli occhi di una madre per potersela cavare. Oggi, alla vigilia della gara più importante, Gregorio sente di dover ringraziare ancora una volta mamma Lorena: lo fa con una video lettera toccante, qualcosa in più dei messaggi rassicuranti che Greg manda comunque alla madre per tranquillizzarla in vista delle batterie 1500sl di domani 12 agosto (la finale il 13, quando in Italia saranno già le 3 del mattino del 14)
"Alla vigilia di una gara importante tendo sempre a stare un po' da solo, cerco di concentrarmi e tenere la mente sgombra – confessa Paltrinieri –. Ma in questi giorni mi capita di pensarti spesso: quando torno a casa la sera, stravolto dopo una giornata di allenamenti, quando mi sveglio presto la mattina e penso a quanti sacrifici siano necessari per inseguire i propri sogni, gli stessi che ti confidavo da bambino".
"Penso spesso ai tuoi sacrifici – continua l'atleta carpigiano nella lettera -, a tutte le volte che ti sei alzata prima di me e mi hai preparato la colazione. Alle corse che facevi, dopo il lavoro, per venirmi a prendere e portarmi in piscina, a quante volte mi hai asciugato i capelli, svestito e rivestito, alle ore che hai trascorso sugli spalti a osservarmi, ai tuoi inimitabili panini che mi aspettavano in macchina prima e dopo gli allenamenti". "Non mi hai mai chiesto nulla, se non di essere felice – conclude Gregorio Paltrinieri -. E allora, il mio sacrificio di oggi diviene quasi naturale, spontaneo: perché so che non sono solo, non lo sono mai stato e che devo lavorare sodo per difendere proprio quel sogno di bambino al quale tu, per prima, hai dato forza, coraggio e fiducia incondizionata".