Straordinaria impresa della Nazionale maschile di volley che, nella semifinale olimpica di Rio 2016, batte 3-2 gli Stati Uniti e vola in finale dove domenica affronterà la vincente di Brasile-Russia. Incredibile la partita degli azzurri di Blengini che, dopo avere giocato alla grande i primi due set, accusano un clamoroso blackout nel terzo e sembrano arrendersi. Poi la bellissima reazione nel finale e lo splendido successo per 15-9 al tie-break.
Dopo dodici anni di astinenza l'Italvolley tornerà a giocarsi un oro olimpico, traguardo che nella sua storia non è mai riuscita a centrare. A regalare una gioia immensa agli azzurri di Blengini è una semifinale da sogno contro gli Stati Uniti, piegati al tie-break dopo una partita dalle mille emozioni e che resterà nella storia. Vinto il primo set 30-28 dopo avere annullato cinque set ball agli americani, l'Italia perde il secondo 28-26 e - inspiegabilmente - si scioglie. Il terzo set finisce con un imbarazzante 25-9 per gli Usa e anche nel quarto Birarelli e compagni fanno fatica a restare a contatto. La svolta sul 20-22, quando sale in cattedra un mostruoso Zaytsev: cinque servizi di fila e l'Italia ribalta tutto vincendo 25-22. Si va al tie-break e a questo punto l'inerzia della partita è azzurra. Un ace di Buti ci fa volare sul 9-6 e stavolta la luce si spegne in casa dei nostri avversari.
E' lo stesso Buti, con un muro da paura, a sfruttare il primo dei cinque match point che catapulta l'Italia in finale. Eravamo a un passo dal baratro, ora siamo a un passo dall'Olimpo. Quell'Olimpo che per noi è sempre stato un tabù: le due finali perse - nel 1996 contro l'Olanda e nel 2004 contro il Brasile - sono lì a ricordarcelo. Il tabellino dell'incontro incorona lo "zar" Zaytsev (15 punti + 5 ace), ma brillano anche le stelle di Juantorena (12), Lanza (15) e Giannelli (bravo a non nascondersi mai, nemmeno nei momenti più difficili). E una nota di merito va a capitan Birarelli, in campo nonostante quella caviglia destra che lo fa soffrire fin dai primi scambi. L'Italia ha un cuore grande: ora serve un ultimo, fondamentale sforzo.