Ci sono stati contatti Inter-Ancelotti?

Pubblicato il 27 settembre 2011 alle 15:06:34
Categoria: Calciomercato
Autore: Redazione Datasport.it

Marco Seminerio: Ciao Alfredo, vorrei chiederti: la Roma che obiettivi ha per gennaio?
E’ ancora presto, di sicuro cercherà qualche soluzione sulle fasce.

Gianni Leo: Pedullà, tu che sai tutto... Il presidente della Triestina Aietti ha detto che prende tre giocatori stranieri, sai chi sono?
Ti prometto che mi informo.

Enrico Usala: Che fine ha fatto Zè Eduardo?
Ma a chi ti riferisci, allo specialista del Parma o a quello del Genoa? E poi cosa vuoi sapere con precisione? Così non si capisce.

Carlo Rinaldo: Ciao Alfredo, non credi che in questo momento Vidal per quel poco che ha giocato ha dimostrato di meritare il posto da titolare? Credi che Conte punti su di lui o lo veda come una seconda scelta?
No, seconda scelta non credo. La verità è che molti rinforzi sono arrivati all’ultimo momento e che Conte li vuole solitamente testare ben bene prima di inserirli a tempo pieno come titolari.

Natale Cucumazzo: Ciao Alfredo, sono un tifoso del Bari, ti seguo sempre. La mia domanda è per la verità un invito a voi giornalisti a promuovere le piazze del meridione come Bari, ricche di calore ma povere di denaro e di volontà politica di investire. Io sono fermamente convinto che il calcio italiano per non morire deve ripartire dal Sud, diversamente la vedo nera! Tu come la pensi?
Ciao Natale, ti dico sinceramente che non puoi rivolgere quest’invito a me, visti che mi occupo da sempre delle squadre meridionali. Senza distinzioni. Dovresti rivolgerti soprattutto a chi pensa che il calcio sia un’esclusiva della solite tre-quattro squadre.

Gaetano Messana: Ci sono mai stati contatti tra l'Inter e Carlo Ancelotti? Perché Moratti non ha pensato a lui? Per via del suo passato non penso, visto che l'anno scorso ingaggiò Leonardo.
Ci sarà stato qualche contatto indiretto, ma fino a poco tempo fa Ancelotti non prendeva minimamente in considerazione la possibilità di guidare l’Inter. Proprio perché si sente milanista dentro. Qualche giorno fa, durante la trattativa per Ranieri all’Inter, ho letto una frase che mi ha fatto pensare. Ancelotti ha dichiarato che una chiacchierata con Branca la farebbe. Ma ormai la panchina dell’Inter ha trovato un nuovo padrone.

Bergamonerazzurra: Mitico maestro. Se fossi in Gasperini e vedessi i tuoi ex giocatori correre e lottare, come reagiresti? Ora possiamo dire che i giocatori sono fin troppo tutelati dalla critica e dai tifosi? Sempre colpe dell'allenatore che spesso non può nemmeno fare il mercato.
Gasperini continua a dire, e forse lo fa per non alimentare nuove polemiche, che con i giocatori dell’Inter si è lasciato bene. Ma sinceramente non credo sia così: lo spogliatoio lo aveva in linea di massima scaricato, altrimenti una squadra non si può trasformare – come voglia – in pochi giorni. Da Novara a Bologna è stata davvero un’altra Inter.

Kostas Katsouranis: Parliamo di Michael Bradley, il Cambiasso d'America. Due partite da titolare con il Chievo, due vittorie contro Napoli e Genoa.
Buon centrocampista, non si discute. L’abientamento è stato difficile, come era normale che fosse. Ma ha qualità per imporsi.

Francesco Cordella: Sig. Pedullà, Lei può criticare tecnicamente Mazzarri, ma trovo fuori luogo le accuse rivolte alle dichiarazioni fatte dal tecnico ieri ma anche più in generale. Come Lei ha detto, Mazzarri non sarà un grande comunicatore, d'accordo, ma è nel suo diritto esprimere quello che sente, in qualità di condottiero di questo Napoli: io stesso, tifoso azzurro, potrei convenire con Lei sul fatto che suona strano sentire frasi tipo 'Abbiamo dominato la Fiorentina' ma nessuno, ritengo, può pensare di scrivere i testi a Mazzarri o di avere la facoltà di sostenere che Mazzarri avrebbe dovuto dire così o avrebbe dovuto non dire cosà. Poi non capisco una certa Sua giustificazione sul fatto che è naturale che, stando così le cose, Mazzarri stia poco simpatico ai suoi colleghi allenatori: non vedo il nesso. Mazzarri non mi pare né scortese, né arrogante nei suoi rapporti con i media, non credo abbia mai sparlato di chi lavora o agisce nel mondo del calcio ai vari livelli (squadre, tecnici, tifosi, giornalisti, arbitri), non fa quelle scenate tanto care a Mourinho, insomma, potrà anche apparire poco spiritoso o scostante, ma io lo trovo un vero Signore, una persona per bene. Poi, sul lato tecnico, credo non ci sia nulla da ridire: risultati alla mano (e gioco espresso in tantissime occasioni), Mazzarri è l'allenatore che meglio ha fatto a Napoli dal 1990 ad oggi. Certo non è perfetto, però crede nelle sue scelte, a volte sbaglia (ma in buona fede), ma questo Napoli arrivato in Champions e tra le prime in Italia è per larghissima parte merito suo.
La prossima volta le raccomando le doti di sintesi. Resta della mia idea: Mazzarri è un grande allenatore di campo, ha ottenuto risultati eccellenti non soltanto a Napoli ma in tutta la carriera. Ma ha qualche limite enorme dal punto di vista caratteriale: non sa perdere, non ammette quando sbaglia, dice di non voler parlare degli arbitri, ma quando subisce un torto ne parla volentieri.

Simone Mezzasoma: Alfredo, che ne pensi di questa Lazio?
E’ una buona squadra, che sta risolvendo qualche problema tattico. E che è in grado di disputare un campionato interessante.

Michael Roccaro: Alfredo, Paloschi potrà essere riscattato dal Chievo? E il Padova ha le carte per andare in serie A?
Il futuro di Paloschi è tutto da decifrare. Lo abbiamo avuto ospite domenica scorsa nel corso di “Che domenica”: lui vorrebbe tornare al Milan, ma è assolutamente concentrato sul Chievo. Sa che questa è una stagione di fondamentale importanza.

Gaetano Fane: Ciao Alfredo, ieri in tv alcuni affermavano che il nostro campionato è il più difficile d'Europa, proprio perché una decina di squadre sono racchiuse in 3/4 punti. Io nel nostro campionato vedo solo tanta mediocrità! Vedo dopo quattro giornate l'Atalanta prima (tolta la penalizzazione) e questo punto mi fa già riflettere, Inter e Roma in uno stato confusionale - una panchina è saltata e l'altra rischiava fino a poche ore fa -, la Juve che dopo l'esaltazione iniziale viene ridimensionata da questi due pareggi, il Napoli poi non ne parliamo. Dopo aver battuto il Milan sembrava già aver vinto il campionato, e qui Mazzarri ha peccato di presunzione pensando di andare a Verona e poter vincere con la squadra B facendo la fine che meritava. Riguardo il Milan, penso che i rossoneri non abbiano rivali, il loro avvio titubante è legato solo alle troppe assenze e una volta che inizierà a carburare la squadra di allegri darà un bel distacco alle altre. Che ne pensi?
La penso abbastanza come te. Se il Milan fosse andato a sei-sette punti dalla vetta, qualche problema lo avrebbe potuto avere. Ecco perché sottolineo un particolare: il Napoli di Verona contro il Chievo avrebbe dovuto crederci di più e schierare la migliore formazione.

Gino Polizzi: Gentile Pedullà, lei mi sembra persona perbene e soprattutto giornalista preparato, la stimo anche per i suoi "attacchi" al palazzo del calcio per le critiche a coloro che da decenni occupano, alternandosi, le stesse poltrone e quindi (deduco) contro favoritismi, nepotismi e raccomandazioni varie. Ma un mistero rimane: Malù Mpasinkatu. Premesso che il lavoro di un ds si giudica dai risultati, la carriera di questo signore è quantomeno "strana": Botev Plovdiv (ultimo e poi fallito), Catanzaro (ultimo e poi fallito). Ora ci propinano le bombe di mercato della Colognese (sic) di Malù. La domanda sorge spontanea: ma questo chi lo raccomanda? Con stima.
Anche la risposta è spontanea: nessuno lo raccomanda. E poi le chiedo, sinceramente: qui si parla di calcio, se n’è accorto?

Giuseppe Castelli: Pedullà, premettendo che sono passate solo 4 giornate di campionato, lei aveva detto che la coppia di centrocampo Barreto-Della Rocca non si poteva vedere. Invece giocano benissimo, mi meraviglia che un giornalista competente come lei abbia potuto esprimere giudizi così affrettati a priori.
Caro Giuseppe, io sono abituato a dare giudizi prima. Lei giudica in base ai risultati. Mi consenta, ma è troppo comodo. Ho esaltato l’acquisto di Barreto, sono un suo estimatore da sempre, avevo soltanto segnalato la non competitività – almeno sulla carta- del centrocampo rosanero. Ripeto: cerco sempre di parlare prima. E mi sembra troppo presto per un bilancio definitivo, in un senso o nell’altro.